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Germania cresce oltre le attese ma il risultato spaventa gli analisti

venerdì 12 agosto 2016, di Flavia Provenzani

L’economia della Germania è cresciuta ben oltre le attese degli analisti nel secondo trimestre 2016 in base alle stime pubblicate dall’istituto di statistica tedesco sul Calendario Economico. La Germania è cresciuta del 3.1% su base annua e dello 0.4% su base trimestrale.

Tuttavia, il risultato positivo potrebbe non essere un bene.

Il Prodotto Interno Lordo tedesco è rialzo soprattutto grazie al miglioramento delle esportazioni e dei consumi ma continua a pesa la debolezza degli investimenti nel settore delle costruzioni e dei macchinari.

Secondo i dati preliminari le esportazioni sono in rialzo, al contrario dell’import, sottotono nel secondo trimestre 2016 rispetto ai tre mesi precedenti.

Sia la spesa finale delle famiglie e che quella del governo hanno sostenuto la crescita ma la Germania è ancora bloccata dal rallentamento degli investimenti.

Carsten Brzeski, economista presso la ING-DiBa, è una voce fuori dal coro quando ammette che l’economia tedesca ha subito un rallentamento e "nessuno se ne accorge".

Brzeski ha paura che gli ultimi dati possano far accomodare i politici tedeschi in un falso senso di sicurezza.

"Nonostante sul fronte del valore nominale il rallentamento principalmente è il risultato di fattori tecnici, la tendenza di fondo potrebbe presto essere motivo di preoccupazione",

ha detto.

“Tutto sommato, i dati del PIL di oggi sono stati migliori del previsto. In realtà, sono troppo buoni per riuscire a spingere i politici a cambiare l’impostazione attuale e iniziare ad affrontare la debolezza degli investimenti. Una strategia rischiosa",

avverte.

Sebbene la performance dell’economia tedesca dal 2009 in poi sia stata notevole, la ripresa attuale sembrerebbe assai vulnerabile.

Ironia della sorte per la Germania: la crescita attuale è anche il frutto dell’allentamento di politica monetaria della BCE, tanto criticato dai tedeschi, e dell’afflusso di rifugiati, come sottolineato dall’economista.

"Guardando al futuro, la crescita tedesca sulla scia dei driver nazionali dovrebbero offuscare le critiche internazionali. Tuttavia, a lungo andare, si corre il rischio di erodere il potenziale di crescita dell’economia. Per estendere in modo sostenibile la ripresa in corso (o iniziarne un nuova ciclo), gli investimenti devono decollare",

aggiunge.

"Ad oggi, i livelli di investimento (ad eccezione di investimenti nel settore immobiliare) sono in crescita molto lieve, nonostante i tassi di interesse bassi. L’aumento delle incertezze dopo il voto Brexit, la continuazione delle debolezze strutturali in molti paesi della zona euro e il rallentamento globale è improbabile che riescano a dare vista ad un aumento organico degli investimenti. Direttamente o indirettamente, rilanciare gli investimenti richiederà il coinvolgimento del governo",

ha concluso.

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