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Il piano di George Soros contro la Brexit: già sborsate £400.000. Qual è l’obiettivo?
venerdì 9 febbraio 2018, di
George Soros torna a Londra, stavolta con l’obiettivo di frenare la Brexit.
Il finanziere multimiliardario che nel 1992 ha messo in ginocchio la Bank of England con una speculazione sulla sterlina costata £3,4 miliardi al Tesoro britannico, è tornato a fare affari nel Regno Unito.
Stando a quanto riportato nelle ultime ore dai maggiori quotidiani internazionali, George Soros avrebbe finanziato con oltre 400.000 sterline una campagna pubblicitaria pro-Unione europea (la Best for Britain), con l’obiettivo di arrestare la Brexit e le sue conseguenze - qualcuno ha addirittura parlato di un milione di sterline.
“La Brexit non è un affare fatto e non è troppo tardi per tornare indietro”
avrebbe affermato il finanziere.
Soros contro Brexit: perché?
Già prima del referendum del 23 giugno 2016 George Soros aveva avvertito in merito alle potenzialità distruttive del processo Brexit, definendole peggiori di quelle causate dalla sua svalutazione sulla sterlina nel 1992.
Eppure, nonostante i britannici abbiano votato a favore del divorzio Ue-Regno Unito, Soros non pare ancora pronto ad arrendersi. Le ultime notizie di stampa hanno parlato di come la sua società, la Open Society Foundation, abbia iniziato a finanziare svariati comitati, iniziative e testate giornalistiche facenti parte di una più ampia campagna pubblicitaria. Lo scopo? Convincere la popolazione ad invertire la Brexit tramite un nuovo referendum.
La campagna, presieduta da Lord Malloch-Brown, ex ministro britannico e ora parte del Segretariato Generale delle Nazioni Unite, è stata costruita con l’aiuto di Gina Miller, la donna che ha portato in tribunale il governo Uk in merito all’attivazione dell’Articolo 50.
“Le fondazioni di George Soros, assieme ad altri numerosi soggetti, hanno effettuato significative donazioni al nostro lavoro. Attraverso le sue fondazioni egli ha contribuito con 400.000 sterline ma i nostri donatori più piccoli hanno collettivamente raccolto ancor di più. Per cui sì, Soros è un donatore importante e di valore, ma i suoi finanziamenti sono soltanto una parte del totale,”
ha tenuto a specificare Malloch-Brown.
Ma perché lo stesso uomo che ha messo sul lastrico la Banca d’Inghilterra e che ha fatto crollare la sterlina si sta ora preoccupando per la Brexit e per le conseguenze che il processo potrebbe continuare ad avere sulla divisa britannica e sui cittadini? Sono in molti ad aver già parlato di possibili motivazioni e interessi personali che avrebbero spinto il finanziere ad appoggiare la permanenza del Regno Unito nell’Ue.
Alla maggior parte degli osservatori, comunque, l’ipotesi di abbandonare il processo Brexit pare ormai decisamente irrealistica. La campagna finanziata da George Soros potrebbe rivelarsi un totale insuccesso.