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Gas: l’Ucraina non paga, la Russia chiude i rubinetti. Rischio crisi in Occidente?

lunedì 16 giugno 2014, di Vittoria Patanè

Da oggi, la Russia potrebbe chiudere i rubinetti dei gasdotti che arrivano a Kiev. 2 vittime in un colpo solo: Ucraina e Unione Europea, Italia compresa.

E’ infatti saltata anche l’ultima possibilità di raggiungere un accordo tra le parti. Stanotte, le trattative tra i tre paesi si sono concluse con un nulla di fatto e adesso l’Europa rischia di trovarsi senza gas.

I problemi fondamentali sarebbero due: i debiti arretrati dell’Ucraina nei confronti di Mosca e il rincaro dei prezzi applicato da Gazprom, principale compagnia del settore russa, che qualche mese fa ha deciso di raddoppiare il costo delle forniture di gas, cancellando gli sconti precedentemente stabiliti.

L’Ucraina, oltre alla guerra civile attualmente in corso, si trova dunque ad affrontare l’importante "nodo gas".

Nel frattempo. il portavoce di Gazprom Sergei Kupriyanov, ha confermato la chiusura dei gasdotti a partire da questa mattina, ore 8:00 italiane, se Kiev non pagherà gli arretrati pari a 1,95 miliardi di dollari:

"Non abbiamo raggiunto un accordo ed è improbabile che ci incontreremo di nuovo, noi siamo già sull’aereo".

Le prospettive non sono dunque rosee. Nel caso in cui il blocco andasse a buon fine, si rischia una crisi che colpirebbe l’intero Occidente. Ricordiamo infatti che la maggior parte del gas che arriva in Europa, Italia e Germania comprese, proviene proprio dai gasdotti che dalla Russia e tramite l’Ucraina, arrivano nell’UE.

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