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Forex: Dollaro scende, Yen sale, Euro delude. Domina l’avversione al rischio
mercoledì 28 novembre 2012, di
Durante la giornata di oggi, lo Yen ha recuperato i recenti indebolimenti segnando una serie di guadagni contro le major del mercato forex a causa dell’avversione al rischio che sembra essere tornata a dominare i mercati per questo mercoledì di fine novembre durante il quale il Dollaro ha incassato sconfitte contro le altre valute, eccetto l’Euro.
Sale lo Yen
Il Dollaro USA è sceso dello 0.5% contro lo Yen, con il cambio USD/JPY scambiato attorno alla zona 87.70. L’Euro, invece, ha perso circa lo 0.8% contro la valuta Giapponese ed il cambio EUR/JPY è scambiato in zona 105.60. E’ la risposta dei mercati alla crescente preoccupazione in merito al fiscal cliff e all’imminente incontro della FOMC previsto per il prossimo 12 dicembre.
Secondo la Rabobank, dato il contesto di avversione al rischio, lo Yen è la valuta che ha fatto meglio di quelle del G10, nonostante ci siano voci secondo le quali anche il dollaro potrebbe continuare a guadagnare sulla spinta della domanda di valuta rifugio.
Scende il Dollaro
Infatti il corso del dollaro è stato piuttosto un mix di domanda per la valuta rifugio e aspettative sul settore immobiliare che avrebbero dovuto dare notizie confortanti sulla ripresa dell’economia statunitense e che, invece, sono risultate al di sotto delle aspettative degli analisti.
Anche il Dollaro Australiano e quello Canadese hanno registrato guadagni contro il dollaro che ha perso lo 0.1% contro il Loonie (CAD) e contro l’Aussie (AUD), a dispetto della previsione dell’OCSE secondo la quale la Reserve Bank of Australia potrebbe tagliare i tassi di interesse ad un nuovo minimo il prossimo anno, passando cioè dall’attuale 3.25% al 2.75%.
Delude l’Euro
Continuano le performance deludenti dell’Euro che ha registrato perdite contro tutte le majors del mercato, ivi incluso il Dollaro. Segno evidente che l’iniziale ottimismo per l’accordo raggiunto sulla Grecia era soltanto un fuoco di paglia destinato ad avere vita breve. Nessuno credeva realmente che Atene sarebbe stata abbandonata a se stessa, ma come spesso accade con l’Europa, la mancanza di dettagli fa allontanare sempre di più la fiducia degli investitori, commentano dalla Commerzbank.