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Forex: il rally del dollaro è finito?

giovedì 10 dicembre 2015, di Flavia Provenzani

I posizionamenti affollati sulla valuta statunitense sembrano giunti alla fine: il dollaro USA è sceso ad un minimo di un mese contro l’Euro e lo Yen.
Considerando che i rendimenti dei Treasury USA sono aumentati e che non sono stati pubblicati market mover rilevanti sul Calendario Economico, la discesa del dollaro USA nella sessione di mercoledì è stata una vera sorpresa.

Dopo aver raccolto solo delusione dai sell sull’Euro pre-BCE, i forex trader sono diventati riluttanti a detenere posizioni long sul dollaro USA in attesa della riunione del FOMC. Ma ogni giorno che passa, gli investitori diventano sempre più sicuri che il rialzo dei tassi inizierà questo mese. Infatti, i futures sui Fed funds ora stanno valutando un 80% di possibilità di un rialzo dello 0.25% sui tassi di riferimento a seguito della riunione della prossima settimana.

Leggi anche: Forex: dollaro USA, previsioni 2016. Continuerà a salire?

Il rally del dollaro è finito?

La domanda chiave da porsi ora è se il mercato ha già prezzato tutto e se il rally del dollaro è finito. Non c’è dubbio che il trend rialzista del dollaro si sta avvicinando alla sua fine, ma ci potrebbe essere ancora spazio per salire prima della riunione del FOMC.

Il dollaro potrebbe non riuscire a raggiungere di nuovo i massimi precedenti, ma potrebbe esserci ancora qualche opportunità. Il report sulle vendite al dettaglio di venerdì è l’evento-rischio principale di questa settimana e data la crescita dei posti di lavoro, i salari più alti e i prezzi del petrolio più bassi, le previsioni parlano di un rialzo ottimista.

Oltre ad aver colpito il massimo di 1 mese, il cambio euro-dollaro (EURUSD) ha rotto quota 1.10. Nowotny, membro della BCE, ha definito le aspettative del mercato per allentamento del QE più aggressivo "assurde".

Questi commenti hanno causato un’altra breve compressione di short sulla valuta. Anche se la sua dichiarazione è in contrasto con le parole del presidente della BCE, Mario Draghi, della scorsa settimana - in reazione al rapido rialzo dell’euro, il numero uno della banca centrale ha avvertito che potrebbero essere utilizzati nuovi strumenti di politica monetaria se necessario - gli investitori non avevano bisogno portare il cambio euro-dollaro a quote più alte.

Tuttavia, quota 1.10 sul cambio euro-dollaro è un livello difficile da ingoiare per la BCE perché compromettere l’efficacia delle recenti misure di allentamento.
La moneta più forte farà raggiungere i target sull’inflazione soprattutto in un ambiente in cui i prezzi del petrolio sono scesi del 10% dopo la riunione della BCE. Eppure la forza della compressione degli short su EUR/USD è innegabile e Draghi potrebbe essere l’unico in grado di fermare il forte rialzo del cambio.

Opinione originale di Kathy Lien, direttore della FX Strategy per la BK Asset Management

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