Forex: dollaro in forte calo con il pericolo "shutdown" negli USA

Il focus degli investitori internazionali, che restano comunque vigili sulla situazione politica italiana, si sta spostando dal "tapering" allo "shutdown". Infatti, negli Stati Uniti c’è il rischio concreto di assistere a una clamorosa paralisi dell’attività amministrativa, e quindi dei servizi pubblici "non essenziali", a causa del mancato accordo sulla legge di bilancio tra repubblicani e democratici. Il 30 settembre termina l’anno fiscale negli USA, così urge un accordo in extremis entro le ore 12.01 (ora locale di Washington), altrimenti per circa 800mila dipendenti pubblici scatterà il congedo temporaneo non pagato, ferie non retribuite o tempi più lunghi per ricevere lo stipendio.

Wall Street ha chiuso in territorio negativo sui timori di una clamorosa impasse fiscale. L’indice Dow Jones ha perso lo 0,84%, l’S&P500 lo 0,67%, il Nasdaq lo 0,27%. Secondo molti economisti e analisti finanziari, però, la questione sarò risolta nelle prossime ore ma è solo un’anticipazione del reale problema degli USA, ovvero l’innalzamento del tetto al debito pubblico (debt ceiling) che attualmente è intorno ai 16.700 miliardi di dollari. L’accordo sul debito dovrebbe arrivare solo in extremis, ovvero il 17 ottobre.

Sul forex il dollaro americano resta sotto pressione. Il tasso di cambio euro-dollaro è in area 1,3550 e sembra pronto per il test della resistenza di 1,3570. In caso di superamento deciso di questo livello, i prezzi potrebbero allungare fino a 1,3630 - 1,3650 e magari puntare ai massimi dell’anno posti a 1,3710. Non si ferma poi la corsa al rialzo del cambio sterlina-dollaro, che ha sfiorato quota 1,6250 ai massimi da inizio gennaio scorso. Riprende quota, invece, il cambio dollaro-yen che torna sopra 98 dopo le pesanti vendite di ieri.