Forex: dollaro australiano ai minimi da oltre 7 mesi. Aussie in area 0,8850

Il dollaro australiano resta sotto pressione sul mercato valutario, dove continua ad essere interessato da forti vendite da parte degli investitori internazionali. Nonostante il clima di risk on generalizzato e il potenziale inespresso dei carry trade contro euro, dollaro e yen, la valuta di Sidney non riesce più a rialzarsi complice l’incertezza sul futuro andamento dei tassi di interesse in Australia e sulla stabilità economico-finanziaria della Cina, primo partner commerciale per il paese oceanico.

Il tasso di cambio AUDUSD ha perso anche quota 0,89, scendendo sui minimi da oltre 7 mesi a 0,8852. Sull’Aussie il bearish trend sta diventando sempre più solido. Il momento cruciale è avvenuto due settimane fa, quando i prezzi hanno perforato con decisione il supporto chiave di 0,92. Il sell-off, provocato dal breakout ribassista di un trading range durato ben 5 mesi, ha sancito l’inizio di incessanti vendite che hanno generato una performance negativa del 4% circa.

La discesa dell’Aussie non dispiace poi così tanto ai vertici della Reserve Bank of Australia, alle prese con il rompicapo dei tassi di interesse dopo aver avviato da circa un anno una politica monetaria “neutrale” che ha fatto seguito a diversi tagli al costo del denaro da fine 2011 a metà 2013. La debolezza della valuta può ridare slancio all’export delle materie prime verso tutto il Sud-Est asiatico (in primis la Cina, che assorbe quasi un terzo del commercio totale australiano).

Alla RBA un dollaro australiano troppo forte non piace in questa fase di mercato, caratterizzata da politiche monetarie volte alla svalutazione competitiva delle valute. La recente discesa è stata accolta senza grosse preoccupazioni, anzi Glenn Stevens – numero uno della RBA – ha dichiarato che il valore dell’Aussie resta ancora molto elevato. Gli esperti stimano un cambio AUDUSD a 0,80 – 0,77 nel lungo periodo, mentre nelle prossime settimane dovrebbe esserci un calo fino a 0,8650.