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Forex: dollaro australiano a picco sui timori per la stabilità della Cina

venerdì 24 gennaio 2014, di Nicola D’Antuono

Dopo aver sperimentato un 2013 molto negativo, in particolare a partire da maggio quando la RBA tagliò i tassi di interesse portandoli sotto il 3%, il dollaro australiano continua ad essere una delle valute più vendute sul forex. A mettere in ginocchio la moneta australiana, da considerare ormai una ex valuta pregiata, sono ragioni di carattere macroeconomico che non riguardano soltanto l’andamento dell’economia domestica.

Infatti, l’Australia sta soffrendo molto i segnali di rallentamento della Cina, primo partner commerciale e grande importatore di materie prime australiane. Ieri notte l’indice PMI manifatturiero cinese elaborato da HSBC, stima flash, ha evidenziato a gennaio una preoccupante discesa sotto la soglia dei 50 punti, spartiacque tra espansione e contrazione dell’economia.

L’indice dei direttori d’acquisto delle industrie cinesi è sceso a 49,6 punti, in attesa poi di conoscere il risultato definitivo a fine mese. Il calo viene imputato parzialmente anche al rallentamento delle attività industriali con l’avvicinarsi del Capodanno cinese, che quest’anno si festeggerà il 31 gennaio. In ogni caso si tratta di un segnale di debolezza da non sottovalutare, che potrebbe avere effettivi negativi sull’andamento del pil di Pechino nel corso del 2014.

La Cina preoccupa anche sul fronte finanziario. La People’s Bank of China è stata costretta a immettere altri 120 miliardi di yuan sui mercati monetari (pari a circa 14,5 miliardi di euro), allo scopo di fronteggiare una nuova crisi di liquidità. Martedì scorso la PBOC aveva iniettato altri 255 miliardi di yuan. La tensione sui mercati monetari cinesi è molto alta e c’è molta preoccupazione per la presenza di titoli tossici nei bilanci delle grandi banche cinesi.

Nel frattempo a pagarne le conseguenze è l’economia australiana, ancora troppo dipendente dall’andamento della domanda cinese. Sul forex il dollaro australiano è crollato nei confronti delle principali valute, confermando il trend ribassista evidenziato negli ultimi mesi. Secondo diversi analisti del mercato valutario, ci sono buone possibilità che la Reserve Bank of Australia tagli ancora i tassi di interesse nel corso del 2014 allo scopo di rilanciare investimenti e consumi.

Sul forex il tasso di cambio AUD/USD è sceso stamattina fin sotto 0.8690 e nella sola giornata di ieri ha perso quasi l’1%. L’Aussie ha toccato il minimo più basso da luglio 2010. Pesanti perdite sono state registrate anche nei confronti delle altre valute, in particolare euro, yen e franco svizzero. Il cross EUR/AUD ha superato la resistenza di 1,57 e stamattina si è spinto fino a 1,5750 ai massimi da febbraio 2010. Ieri il cross ha guadagnato più del 2%. Il cambio AUD/JPY ha rotto il supporto di 91 e stamattina è crollato sotto 89,70, mentre il cross AUD/CHF è sceso del 2,5% nella giornata di ieri e stamattina ha toccato quota 0,78, il minimo da agosto 2011.

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