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Forex, dollaro USA: comprare o vendere nel 2016?

mercoledì 23 dicembre 2015, di Flavia Provenzani

Il 2015 è stato un grande anno per il dollaro USA ma, a 5 giorni di trading rimasti alla fine dell’anno, i Forex trader continuano a chiedersi se la posizione long sul dollaro nel 2016 sia un buon investimento.

Dicembre si è rivelato un mese difficile per il biglietto verde, mese in cui gli orsi del dollaro hanno fatto grande fatica per mantenere il controllo.
La Federal Reserve ha rialzato i tassi di interesse per la prima volta dal 2006 ma, invece di apprezzarsi, il dollaro ha peso quasi tutti i guadagni di novembre.

Comprare il dollaro USA nel 2016?

Ora molti investitori si chiedono - dato che un aumento dei tassi e un orientamento “falco” della Fed che non riescono a far crescere il valore della valuta statunitense - se sia davvero una mossa intelligente comprare dollari nel 2016.

Per rispondere a questa domanda c’è bisogno di capire il motivo per cui gli investitori hanno venduto il dollaro nel mese di dicembre. La scommessa che il dollaro sarebbe aumentato nel 2015 è stato uno dei trade più affollati del mondo e secondo il report del CFTC Commitment of Traders, i trader sui futures forex sono stati impegnati a regolare le proprie posizioni in vista della riunione del FOMC del 16 dicembre.

Le variazioni più grandi sono state registrate sull’euro e sullo yen, con un taglio considerevole delle posizioni short sulla moneta unica e la valuta giapponese.

Ciò significa che gli investitori hanno iniziato ad allontanarsi dai long sul dollaro in attesa della decisione del FOMC e, in base alla price action registrata dopo la riunione, hanno liquidato ancora la posizione in seguito al rialzo dei tassi.

Questo significa che ci sono parecchi soldi da posizionare nel 2016.

Eppure, il posizionamento non è stato l’unico motivo per cui gli investitori hanno abbandonato il biglietto verde. Secondo la tabella che segue, i cicli di normalizzazione nella storia non sono stati un bene per il dollaro e questo ha spaventato molti investitori.

Sia chiaro: i prossimi aumenti dei tassi di interesse della Federal Reserve non causeranno una recessione. L’economia potrebbe rallentare nella seconda metà dell’anno ma una contrazione è altamente improbabile. Alcuni investitori sono preoccupati che la mossa della Fed possa innescare una recessione, ma ci sono pochissimi indicatori che lo confermano e i prezzi bassi del petrolio non hanno mai causato una recessione negli Stati Uniti

Certo, questo potrebbe cambiare la velocità e il modo in cui la Fed alza i tassi di interesse. Una delle maggiori sfide è che i tassi di interesse più alti non colpiscano l’economia quanto e come previsto. Richiedono del tempo per avere degli effetti ed è difficile prevedere il momento in cui l’impatto si sposterà da lieve a grave.

L’aumento di un quarto di punto percentuale è solo una piccola mossa e anche se la Fed aumenta ancora di altri da 50 a 75bp il prossimo anno, l’impatto sulla spesa dei consumatori e sugli investimenti sarà limitato dal fatto che la maggior parte dei mutui americani sono tasso fisso, a differenza dell’Europa.
Inoltre, le imprese potrebbero vedere il ciclo di normalizzazione della Fed come un segnale di fiducia nell’economia. Così, l’impatto maggiore degli aumenti dei tassi continuerà ad essere anche nel 2016 sul dollaro statunitense.

Leggi anche: Forex: le previsioni per il 2016

Cosa aspettarsi dal dollaro USA nel 2016?

La performance del dollaro nel 2016 dipende da quando la Federal Reserve alzerà di nuovo i tassi di interesse. La prossima riunione è il 26-27 gennaio e, dato che non c’è alcuna possibilità che i tassi vengano aumentati nelle prime settimane del nuovo anno, il consolidamento del dollaro è probabile.

Tuttavia, se la Fed mantiene una visione ottimistica sull’economia, le aspettative per un aumento dei tasso di marzo potrebbe crescere, portando con sé una nuova forza per il biglietto verde. È bene ricordare che, con il nuovo anno, arriva un nuovo consiglio dei membri della Fed con diritto di voto. Quattro falchi e una colomba sostituiranno un falco, una colomba e due neutri.

In questo modo l’ago della bilancia si sposta verso un ciclo di rialzo più consistente, sostenendo ancora il rialzo del dollaro statunitense nella prima parte dell’anno. La prospettiva cambia nella seconda metà del 2016, momento in cui i rialzi dei tassi e il dollaro forte costringeranno la Fed a rallentare il ritmo di inasprimento

Le elezioni presidenziali 2016 e il dollaro USA

La tabella seguente mostra che l’indice del dollaro è aumentato in media del 5% nel corso degli anni elettorali con l’indice in crescita 8 volte su 10. Nei 2 anni in cui l’indice del dollaro è diminuito, il biglietto verde ha perso circa lo 0,5%. Anche se è vero che la Fed non viene influenzata dalle elezioni, spesso i importanti cambiamenti di politica monetaria hanno coinciso con le elezioni presidenziali.

Anno delle elezioniDXY (indice del dollaro
2012 -0.51%
2008 +6.18%
2004 -6.98%
2000 +7.55%
1996 +3.96%
1992 +10.57%
1988 +8.35%
1984 +14.93%
1980 +5.33%
1976 +1.01%

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