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Forex, USD: il dollaro è il prossimo? Gli investitori rivalutano il rischio dopo lo shock della SNB
mercoledì 21 gennaio 2015, di
Dopo che la Svizzera ha sorpreso i mercati con l’eliminazione del floor a 1.20 su EUR/CHF gli investitori stanno iniziando a chiedersi se è in agguato una qualche sorpresa in politica monetaria anche per il dollaro statunitense.
La mossa della SNB, che ha portato il franco svizzero ad aumentare fino del 41% contro l’euro la scorsa settimana, è "un buon promemoria" sui rischi che si corrono a seguire il branco.
Il rally su USD: il rischio potrebbe essere alto
I forex trader hanno spinto il rally sulle scommesse sul dollaro statunitense ad un nuovo massimo.
Così, se la Federal Reserve dovesse annunciare un cambiamento nella sua politica monetaria - proprio come ha fatto la SNB - in molti finirebbero nei guai.
Un annuncio shock dalla Federal Reserve, come la notizia di un’aumento dei tassi di interesse meno rapido rispetto a quanto gli investitori si aspettano, potrebbe far deragliare il biglietto verde dopo la sua avanzata ai massimi livelli di un decennio, avverte la State Street Global Advisors Inc..
"I trader devono rivalutare e capire bene cosa comportano le loro posizioni" dice Jonathan Lewis, responsabile degli investimenti per Samson.
Riguardo il caso della SNB aggiunge:
"I trader hanno scommesso miliardi di dollari sulla gentilezza e sulla parola di una banca centrale, persone che non hanno mai incontrato, di cui non riescono nemmeno a pronunciare i nomi".
L’indice spot di Bloomberg sul dollaro - che traccia la valuta statunitense contro euro, yen e altre otto valute - si basa sul presupposto che la Fed alzerà il suo tasso di riferimento pari a zero allo 0,25% nei prossimi mesi.
Allo stesso tempo, i trader aspettano che l’Europa e il Giappone svalutino le proprie valute inondando i mercati con più moneta.
Solo ora, dopo che la Banca nazionale svizzera ha creato un forte tumulto nei mercati, alcuni investitori si chiedono: e se ci stessimo sbagliando?
Tassi di interesse della Fed: e se deludono le aspettative?
Un piccolo rallentamento nell’economia statunitense, quanto basta per far pensare ai più che i tassi non saliranno più molto e che la Fed è in attesa, potrebbe avere duri effetti sul dollaro, come spiega Greg Peters, della Prudential Financial Inc..
L’aumento delle posizioni sul dollaro stanno causando angoscia.
I fobndi di investimento e altri grandi speculatori hanno aumentato le proprie posizioni sul rafforzamento del dollaro contro le otto principali peers ad un record di 448.675 contratti nella settimana terminata il 13 gennaio, secondo gli ultimi dati della Commodity Futures Trading Commission di Washington.
USD: il dollaro aumenterà ancora?
Le previsioni di Bloomberg vedono la valuta statunitense guadagnare contro tutte le 31 valute più scambiate tranne 9 entro la fine dell’anno, dopo che il dollaro ha guadagnato contro tutte nel 2014.
L’indice sul dollaro di Bloomberg è salito a 1,147.54 l’8 gennaio, il prezzo di chiusura più elevato dalla fine 2004, da quando quindi è iniziata la sua registrazione.
Tuttavia, la misura ponderata sul biglietto verde contro le principali valute avversarie rimane non molto grande, suggerendo che il rally sul dollaro continuerà ancora.
Questo ha convinto gli investitori a scommettere su un dollaro più forte mostrandosi, come dicono alcuni, vulnerabili ai capricci dei politici.
Se la Fed fosse meno hawkish del previsto e la BCE meno dovish di quanto promesso, i risultati potrebbero riversare una valanga di problemi sul mercato del forex, proprio come ha fatto l’annuncio della SNB.
Via Bloomberg