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Fisco: la Corte Costituzionale legittima tasse incostituzionali perché "ce lo chiede l’Europa"? La sentenza che suscita scalpore

giovedì 12 febbraio 2015, di Vittoria Patanè

E’ stata depositata ieri, 11 febbraio 2015, la sentenza n.10/2015 della Corte Costituzionale nella quale i giudici hanno inserito alcune dichiarazioni che stanno già facendo discutere.

Nel dettaglio la sentenza concerne l’addizionale sui c.d.extraprofitto dei produttori petroliferi. Per intenderci un’imposta che pesa sulle compagnie. Secondo la Corte sarebbe legittimo imporre una tassazione maggiore su determinati redditi considerati meno "faticati" di altri, e una dichiarazione di illegittimità costituzionale potrebbe anche valere solo ed esclusivamente per il futuro. Ma c’è di più, perché sono in particolare due le affermazioni che suscitano polemiche: la prima riguarda l’utilizzo di una tassazione diversa in base ai soggetti, la seconda invece sostiene che il rispetto del bilancio potrebbe costituire un valore costituzionale volto a giustificare tributi che in altri casi sarebbero incostituzionali a causa della loro sproporzionalità e della loro disuguaglianza.

La sentenza
In base al principio di capacità contributiva e di solidarietà, la sentenza afferma che è legittimo imporre una maggiore tassazione a redditi derivanti da lavori meno "faticati".
La ricchezza dunque dovrebbe essere misurata anche sulla fondatezza: se due lavori portano agli stessi guadagni, quello che implica meno "fatica" vale di meno".

Successivamente, la Corte sostiene che sia consentita una tassazione differente in base ai soggetti. Affermazione de facto errata poiché ciò che viene tassato non è il soggetto, ma il reddito.

In secondo luogo si afferma che il rispetto del pareggio di bilancio può essere considerato un valore costituzionale che giustifica tributi incostituzionali.
Un tributo ingiusto potrebbe essere dichiarato incostituzionale solo per il futuro per ragioni di bilancio.

Nel caso in cui questa dichiarazione venisse applicata alla lettera, la Corte Costituzionale avrebbe sancito che le esigenze di bilancio giustificherebbero non sacrifici in genere, ma sacrifici ingiusti e sproporzionati. In poche parole, se servono soldi per rispettare i vincoli stabiliti dall’Unione Europea, possono anche subire un’ingiustizia e pagare uno sproposito ingiustificato.

Probabilmente, allo scopo di salvare la suddetta addizionale sugli extraprofitti petroliferi, la Corte Costituzionale avrebbe potuto esprimersi in maniera diversa, sostenendo che l’ingiustizia abbia cominciato a verificarsi oggi. Quanto detto dai Giudici invece suona più come "si l’ingiustizia c’è, ma dato che ce lo chiede l’Europa, è giustificata".

Andando avanti così si rischia che oggi la sentenza riguardi gli extraprofitti delle compagnie petroliferi, domani le pensioni, gli stipendi, ecc. Un precedente pericoloso che potrebbe allargarsi a macchia d’olio.

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