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Fintech Innovation sulle ICO: sta arrivando la svolta dei regolatori
giovedì 3 maggio 2018, di
L’evento Fintech Innovation by Maker Faire Rome, giunge oggi a parlare di ICO.
Ad intervenire numerosi esperti del settore, tecnici, professionisti ed esponenti istituzionali che hanno espresso le proprie considerazioni in merito al fenomeno virtuale.
La giornata odierna, la seconda e ultima di Innovation Fintech, si è aperta con la conferenza: “Cos’è un ICO e perché se ne parla tanto. Luci, ombre e cautele da adottare”, che ha visto tra i suoi protagonisti principali il Dottor Giorgio Gasparri, avvocato dell’Ufficio Studi CONSOB, oltre che docente di Diritto dei Mercati Finanziari presso l’Università di Napoli Federico II.
Money.it, presente in sede di Innovation Fintech, ha incontrato il Dottor Gasparri e con lui ha tentato di comprendere non soltanto la posizione del legislatore, ma anche le eventuali tempistiche necessarie ad una futura regolamentazione del fenomeno.
ICO, Blockchain e criptovalute: il legislatore non brancola nel buio
Il primo obiettivo del Dottor Gasparri in sede di Innovation Fintech è stato quello di sfatare il mito del regolatore arcigno che non aspetta altro che sanzionare l’innovazione. Nulla di più lontano dalla realtà: l’autorità italiana, ricorda l’esponente CONSOB, è all’avanguardia nello studio di questi fenomeni.
“Prima ci siamo occupati di Bitcoin, poi di Blockchain e infine di ICO. Il legislatore è abituato alle novità, quindi perché mai dovrebbe essere spaventato dal fenomeno virtuale? Non ci sono preoccupazioni, ma c’è agitazione in merito ad alcune problematiche. In particolare, qual è il regime giuridico da assegnare a criptovalute e ICO?”,
ha fatto notare Gasparri durante il suo intervento.
Eppure nonostante le suddette criticità, ha poi aggiunto, il regolatore e il legislatore non stanno assolutamente brancolando nel buio e questo anche grazie al continuo riferimento ai principi normativi.
Criptovalute e ICO: a quando una regolamentazione ferrea?
Se né il legislatore né il regolatore sembrano temere particolarmente l’avanzata del fenomeno virtuale, ci si chiede quanto ancora bisognerà aspettare per una più ferrea regolamentazione di criptovalute e ICO. Money.it lo ha domandato direttamente all’esponente CONSOB.
Dott. Gasparri, nel 2018 le ICO hanno registrato un aumento da record. Eppure in molti tendono ancora a guardarle con “sospetto”. Si pensi non soltanto alle autorità di vigilanza, ma anche a giganti del calibro di Google, Facebook e Twitter che hanno imposto un ban sulle relative pubblicità. A che punto siamo?
“Da quello che sto vedendo, l’autorità nazionale, la Consob, e l’ESMA in particolare, si stanno interessando al fenomeno in maniera molto concreta e si stanno ponendo dei dubbi circa la natura giuridica e le forme regolamentari preferibili.”
Nel recente G20 di Buenos Aires, i partecipanti hanno da un lato sottolineato le potenzialità del fenomeno, ma dall’altro non sono stati in grado di tracciare un’unica strada da percorrere per regolamentarlo. Sembra esserci ancora un certo grado di indecisione. Secondo lei, quando ci sarà la svolta che permetterà di diradare un po’ della nebbia oggi esistente?
“Ci sono stati naturalmente dei warning e degli alert su questo tema. Credo che nell’arco di qualche mese, non di qualche anno, ma di qualche mese, ci sarà una definizione più chiara dei confini e dei limiti di legittimità di queste operazioni.”
Una vera e propria illuminazione per tutti gli scettici, convinti che per osservare un’effettiva regolamentazione di criptovalute e ICO bisognerà aspettare ancora molto a lungo.