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FMI: Italia ancora in recessione. Bene le riforme di Renzi, ma si deve intervenire sulle pensioni
venerdì 19 settembre 2014, di
Il Fondo Monetario Internazionale si mette in scia all’Ocse e taglia le stime di crescita dell’Italia. E’ la seconda doccia fredda sui conti italiani di questa settimana.
Secondo il FMI l’economia italiana nel 2014 farà segnare un -0,1%, confermando di essere per il terzo anno consecutivo in recessione. Ancora peggiori le stime dell’Ocse che indicano un -0,4% per il Pil italiano. Entrambe le previsioni inoltre, potrebbero essere ulteriormente tagliate nel mese di ottobre quando saranno considerati anche gli ultimi dati negativi sull’economia italiane ed europea.
Il FMI taglia le stime per l’Italia, ma giudica positivamente le riforme messe in campo dal governo, a patto che siano davvero approvate in tempi brevi. L’unica possibilità per l’Italia di tagliare i costi statali è di rivedere l’ingente spesa per le pensioni che rappresenta oltre il 30% della spesa complessiva. Renzi accoglierà l’invito del FMI intervenendo sulle pensioni?
Tagli alle stime
L’aggiornamento del World Economic Outlook di luglio stimava una crescita per l’Italia dello 0,3% nel 2014. Il FMI taglia questa stima a -0,4% e con la revisione autunnale il dato è destinato a peggiorare ulteriormente. Per il 2015 invece la previsione resta invariata a +1,1%.
Sui conti pubblici il FMI prevede un deficit di bilancio "intorno al 3%" per il 2014, ma al netto del ciclo economico il disavanzo strutturale si fermerà allo 0,8%. Il debito pubblico italiano, secondo il Fondo, è destinato a toccare il suo punto più alto, del 136%, quest’anno, ma successivamente è previsto in discesa.
Riforme
"Una rigida attuazione è ora essenziale per creare posti di lavoro, aumentare la produttività e far decollare la crescita potenziale da un minimo stimato allo 0,5 per cento". Il rapporto del FMI giudica positivamente l’agenda di riforme presentata dal premier Renzi, ma sottolinea la necessità che queste riforme siano approvate seriamente e in fretta. L’istituto di Lagarde plaude anche alla riforma della legge elettorale, perché fondamentale per l’attuazione delle riforme.
Un’occhio di riguardo si deve avere sul mondo del lavoro. Il FMI insiste sulla necessità di adottare urgentemente riforme che portino a "contratti di lavoro semplificati con protezioni crescenti e un decentramento della contrattazione salariale a livello aziendale". Promosso il progetto di introdurre il contratto a tutele crescenti che "metterebbe i lavoratori su un piano più equo e darebbe ai datori di lavoro un incentivo a investire nei loro dipendenti".
Tagli alla spesa: intervenire sulle pensioni
Secondo l’istituto guidato da Christine Lagarde, "ottenere risparmi significativi sarebbe difficile senza intervenire sulla grande spesa pensionistica. La spesa per le pensioni italiana è la più alta d’Europa, pari a circa il 30% del totale". "L’Italia - sottolinea il Fmi - spende sette volte di più per un anziano che per un non anziano". Inoltre "l’analisi regionale sulla spesa sanitaria mostra inefficienze nei costi, soprattutto al sud".