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FED, imminente aumento del tasso d’interesse? Il nervosismo di Evans

mercoledì 2 dicembre 2015, di Francesco Lucchetti

La riunione attesa per il mese di dicembre dei membri del FOMC, braccio operativo della Federal Reserve, dovrebbe procedere con l’aumento del tasso d’interesse in linea con quanto anticipato dal presidente della FED Janet Yellen, ma i dubbi non mancano e Charles L. Evans, presidente della FED di Chicago, ha espresso ieri sera tutti i suoi dubbi.

La stretta sul tasso d’interesse è stata già preannunciata da Janet Yellen, che ha definito maturi i tempi per l’aumento. La Federal Reserve sembra quindi decisa a procedere, ma tra i suoi membri più influenti non mancano voci fuori dal coro: ecco cosa preoccupa Evans.

Un rialzo storico: il piano di Janet Yellen

Il tasso d’interesse negli USA è fermo allo 0,25% dal dicembre del 2008, quando la FED aveva reagito con una politica monetaria espansiva alla crisi economica e finanziaria del biennio 2007-2008. Adesso Janet Yellen sembra essere intenzionata a sbloccare la situazione e molto probabilmente saremo presto a conoscenza del suo programma: il presidente si è detto attento al contesto internazionale e dalle sue stesse parole possiamo dedurre che, per limitare i risvolti negativi dell’operazione sui mercati, la FED eviterà con tutta probabilità un aumento brusco del tasso d’interesse, a vantaggio di un rialzo graduale.

Il nervosismo di Charles L. Evans

Il presidente della FED di Chicago Evans si è detto piuttosto "nervoso" riguardo la decisione che sta per prendere la banca centrale statunitense e, dal canto suo, preferirebbe attendere che l’inflazione proceda “a testa più alta” prima di aumentare il tasso d’interesse.

“Ammetto un certo nervosismo circa la nostra decisione imminente [...] indipendentemente dalla data esatta del decollo, credo che potrebbe essere opportuno mantenere il tasso ancora al di sotto dell’1% alla fine del 2016”

Evans, uno dei membri più prudenti del FOMC, ha ribadito quindi l’importanza che il rialzo del tasso avvenga in maniera graduale per evitare effetti collaterali indesiderati.

Cosa preoccupa Evans?

Nella sua conferenza stampa di ieri, Evans ha aggiunto parole di preoccupazione circa il mercato delle automobili, la decisione della FED potrebbe essere infatti un grande problema per l’automotive del Paese americano. Gli USA sono patria di alcune delle più grandi aziende del mondo nell’industria automobilistica e il settore è una componente importante dell’economia statunitense: l’aumento del costo del denaro potrebbe avere un’influenza negativa sulla domanda interna e rischia così di avere ripercussioni negative nell’economia del Paese.

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