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Euro: fuori dalla crisi in tre fasi. L’analisi del Leap

martedì 7 agosto 2012, di Federica Agostini

Tre fasi per uscire dalla crisi dell’Euro: ecco l’analisi del LEAP

Recentemente, abbiamo tradotto l’analisi del LEAP/E2020 (Laboratoire Européen d’Anticipation Politique) riguardo agli sviluppi dell’economia globale tra il 2012 ed il 2016, dalla prospettiva dell’Europa.

Secondo questa analisi, talvolta criticata per la prospettiva euro-centrica, i futuri quattro anni e mezzo circa saranno segnati dal susseguirsi (e sovrapporsi) di tre fasi al termine delle quali l’Eurozona emergerà quale nuova entità politica e come prima potenza economica mondiale, soppiantando contemporaneamente il ruolo degli Stati Uniti e del relativo Dollaro che sarà sostituito dall’Euro, su scala internazionale.

Le tre fasi dell’analisi LEAP

 1) 2012-2013 Stabilizzazione istituzionale ed economico-finanziaria:

In questa prima fase, l’emergere di una nuova classe dirigente porrà le basi per l’avvio del consolidamento fiscale (necessario per superare la crisi) e per la promozione di nuove politiche socio economiche.

Queste ultime serviranno alla (ri)tessitura di quella trama sociale che tra i paesi dell’Eurozona, è ormai stata fatta a brandelli dalle conseguenze della crisi finanziaria.

La conseguenza di quanto descritto sopra sarà l’avvio del processo di distinzione tra Europa ed Eurozona. Nell’arco di una decade, si giungerà alla ridefinizione dei rapporti col Regno Unito perché a quel punto, dice l’analisi, sarà inammissibile che a prendere decisioni sull’Euro vi siano anche paesi con un’altra moneta.

 2) 2013-2015: Ridefinizione degli assi internazionali

L’emergere di un’Eurozona così ristrutturata, che lavora all’unione politica e ad un nuovo modello di "federalismo europeo", porterà alla creazione di nuovi assi internazionali e alla rottura di quelli esistenti.

In particolare, l’asse USA-Europa-Regno Unito sarà distrutto e, contemporaneamente all’emergere tra i paesi NATO quale nuovo leader, l’Europa stringerà nuovi accordi internazionali con i paesi BRIC per sancire strategicamente la reciproca dipendenza di domanda/offerta economica tra le due zone.

 3) 2012-2014: L’unione politica

L’avvio di queste fasi sarà complementare alla generazione di una nuova concezione del potere politico che porterà ad una nuova forma di "Governance dell’Eurozona" ed il definitivo out-out al Regno Unito riguardo all’adesione alla moneta unica e alla rinuncia al ruolo di leader economico globale.

Alla fine di queste tre fasi, dunque, ne emergerà un’Europa robusta dal punto di vista economico e fiscale, solida in una nuova concezione di cultura europea e pronta a sostituirsi completamente al ruolo da protagonista degli Stati Uniti, sulla scena internazionale.

Il modello del LEAP: meriti e demeriti

Questo modello, sicuramente euro-centrico e anti-britannico, ha il merito di mettere in luce i punti deboli del sistema dell’Eurozona (la mancanza di uniformità socio-culturale, le difficoltà di superamento degli ostacoli burocratici ecc.) che tendono a dividere più di quanto la moneta unica sia riuscita ad unire fin ora.

Allo stesso tempo, però, questa analisi tende a marginalizzare il ruolo degli Stati Uniti, sebbene precisando che la spinta al confronto internazionale sia il motore ed il punto forte dell’Eurozona che, al contrario, mancherebbe agli Stati Uniti.

Per leggere l’intera analisi:
LEAP/E2020: Euroland 2012-2016 (Parte 1)
LEAP/E2020: Euroland 2012-2016 (Parte 2)
LEAP/E2020: Euroland 2012-2016 (Parte 3)

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