Euro giù dopo inflazione tedesca sotto le attese. Oggi si replica con CPI eurozona

Ieri è stato pubblicato il dato sull’indice dei prezzi al consumo in Germania, molto atteso dagli investitori in quanto in grado di influenzare significativamente le prossime scelte di politica monetaria della BCE già nella riunione dell’8 maggio. La lettura flash del dato di aprile ha evidenziato un calo superiore alla attese su base mensile. Berlino ha sperimentato una deflazione pari a -0,2% m/m, più di quanto stimavano gli analisti finanziari (-0,1% m/m). A marzo l’indice Cpi era stato pari a +0,3%. Su base annua l’inflazione in Germania è aumentata a +1,3% da +1%, ma meno delle aspettative (+1,4% a/a).

A questo punto si teme che anche l’inflazione nell’eurozona possa risultare più bassa del previsto ad aprile. Il mercato si aspetta che questa mattina venga pubblicato un dato in deciso aumento rispetto a marzo, ma la sensazione è che il risultato possa alla fine deludere le attese. Un’inflazione nell’eurozona molto lontana dal target del 2% della BCE farebbe aumentare le aspettative di intervento delle autorità monetarie di Francoforte già nel meeting dell’8 maggio. Mario Draghi ha di recente affermato che è pronto a combattere il rischio di deflazione, attuando anche misure non convenzionali di politica monetaria.

Da tempo si parla del lancio di un piano di quantitative easing in stile FED o di una terza LTRO. Tuttavia appare più probabile che l’ipotesi di acquisto di asset venga rimandata a dopo l’estate, mentre nel breve termine dovrebbe essere annunciato un nuovo taglio dei tassi di interesse centrali e probabilmente anche la diminuzione del tasso sui depositi overnight su valori negativi dall’attuale 0%. Sul forex l’euro è finito nel mirino dei venditori: il cambio euro/dollaro ha formato una candela di inversione a partire dall’area di resistenza di 1,3880. Il ritorno sotto 1,38 prima e 1,3785 poi dovrebbe favorire un movimento bearish fino a 1,3670 – 1,3650.