Euro? Non lo vuole più nessuno: arriva un nuovo "no" dalla Repubblica Ceca

I risultati del quadro tracciato dall’indagine dell’istituto americano Pew Research Center sulla perplessità dei cittadini nei confronti delll’Unione europea e della sua moneta trovano conferma nei dati provenienti da Repubblica Ceca, Polonia e Slovacchia. Secondo la ricerca, il nuovo "malato d’Europa" sarebbe ora l’intera Unione Europea, con cittadini frustrati, scettici e pessimisti sulle sorti del loro continente.

Il titolo è passato dalla Francia, all’Italia, alla Grecia, ecc e ora è il turno dell’intera UE: la fiducia viene sempre meno, conseguenza della grande recessione che ha travolto la maggior parte dei paesi europei e che va avanti ormai da anni, non sembrando destinata a finire, almeno per il futuro prossimo.

La Repubblica Ceca dice di no

Dal primo gennaio 2002, quando è stato creato il blocco originario dei 12 paesi che hanno introdotto l’euro come moneta comune, hanno poi aderito anche Malta, Cipro e dall’Europa dell’Est Slovacchia, Slovenia ed Estonia.

Ora arriva però un altro "no all’euro", questa volta dalla Repubblica Ceca (almeno per il momento): infatti, secondo l’ultima rilevazione di NMS Market Research, il 77% della popolazione (cifra altissima) vorrebbe mantenere la propria valuta nazionale, che è la corona, mentre solo il 7% sarebbe favorevole ad un ingresso nell’euro.

Posizioni contrastanti

Il capo del governo Petr Necas ha spiegato che il suo governo non ha fissato alcuna data per il suo ingresso nell’eurozona, volendo specificare che si tratta di una scelta deliberata del suo esecutivo che, al momento, non sembra attratto dall’adozione della moneta comune che nessuno ormai vuole più.

A differenza, il presidente della Repubblica Ceca, il progressista Milos Zeman, ha invece dichiarato di essere favorevole sì ad un ingresso nella moneta unica, ma solo tra cinque anni (sperando che la situazione economica possa migliorare nel frattempo).

Un "no" netto arriva invece dal governatore della Banca nazionale ceca, CNB, Miroslav Singer, molto perplesso su un eventuale abbandono, che sia ora o tra 5 anni, della propria moneta nazionale.