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Euribor deve riformarsi. Ecco tutti i diktat arrivati dall’Europa

lunedì 21 gennaio 2013, di Vittoria Patanè

Euribor deve attuare delle riforme per sopravvivere. Questo il sunto dei diktat arrivati qualche giorno fa dall’Eba, la European Banking Authority e dai regolatori dell’Esma, l’ente che supervisiona i mercati del vecchio continente.

Le direttive sono chiare: servono maggiore semplicità e autonomia, ma soprattutto più controlli. Lo scopo è quello di evitare che le incertezze del tasso interbancario causino danni e scandali simili a quelli che hanno affossato il Libor.
Esma ed Eba hanno quindi redatto un decalogo per indicare la strada da percorrere.

Lo Steering Committee è una debolezza

I regolatori europei sono stati chiarissimi: i meccanismi di fissazione del tasso sono deboli, insufficienti e carenti.
A preoccupare è in primis lo Steering Committee che regola il tasso.

“Non c’è sufficiente indipendenza in quanto i membri provengono dalle banche nel panel. Eebf (Euribor-European banking federation n.d.r.) come manager e amministratore non si assume sufficiente responsabilità né esercita sufficiente controllo. Inoltre non c’è un codice di governance interno che regoli anche gli eventuali conflitti di interesse”.

Queste le parole del comunicato.

Euribor deve inoltre trovare il modo di essere più trasparente. I dati fissati non vengono controllati adeguatamente con le transazioni reali, il che provoca confusione ed ambiguità.

L’esodo delle banche

Sono questi i problemi che nei giorni scorsi hanno causato l’esodo di varie banche: Rabobank, Citigroup, Raiffeisen Bank International, Erste Group Bank, ecc. hanno abbandonato il panel che concorre alla formazione dell’indice interbancario, a cui sono agganciati miliardi di milioni di contratti derivati e la maggior parte dei mutui a tasso variabile erogati in Italia e nell’area euro.

I timori che un nuovo “caso Libor” possa scatenarsi si fanno sempre più forti.
Ed è anche per evitare che altre banche prendano la stessa decisione che Eba ed Esma hanno invitato Euribor ad attuare una riforma che faccia leva sulle leggi europee esistenti.

I regolatori chiedono inoltre alle autorità nazionali di incoraggiare “le banche attive nel mercato dell’euro a prendere parte al panel di Euribor”, dando fiducia ai cambiamenti che stanno per partire.

Le misure da adottare

Nei prossimi sei mesi Euribor dovrà attuare delle serie modifiche che riformino l’intero assetto dell’organismo bancario europeo.

Lo Steering Committee dovrà diversificare i propri membri allo scopo di raggiungere una maggiore indipendenza. Dovrà inoltre fissare un calendario dei meeting e pubblicare le minute delle riunioni.
Il numero di tassi sul mercato dovrà essere ridotto a 7 (attualmente sono 15) e ci dovrà essere maggiore chiarezza nella definizione dell’Euribor.
Infine si dovrà adottare un codice di governance adeguato e rafforzare la supervisione su chi effettua i calcoli per i tassi allo scopo di accrescere autorevolezza e trasparenza, ma soprattutto di evitare che l’Euribor segua le orme del Libor.

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