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Piano B per il debito della Grecia: la Russia è una possibilità?

giovedì 12 febbraio 2015, di Felice Di Maro

L’Eurogruppo continua lunedì e per la Grecia si parla di piano B con la Russia, oppure con Usa o con Cina.

Il ministro tedesco delle Finanze Wolfgang Schaeuble è sempre più rigido e non vuole neanche discutere le proposte della Grecia, che potrebbe richiedere un prestito al di fuori dell’Ue. Se questa ipotesi si dovesse realizzare potrebbe presentarsi un serio problema geopolitico.

Al momento non c’è alcuna soluzione per il debito sovrano della Grecia. Purtroppo è finito male l’Eurogruppo di giovedì sera, nessun comunicato e senza neanche una conferenza stampa ufficiale.

Il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem al termine della riunione ha detto che

"Ci sono stati progressi ma non abbastanza per arrivare ad una soluzione comune."

Cosa veramente di rilievo è che molti ministri - come ha riferito - avrebbero voluto che la Grecia chiedesse un’estensione del programma attuale di aiuti, con possibilità di negoziare ma all’interno di una cornice definita e garantita.

Naturalmente per Tsipras è inaccettabile un’estensione del programma della Troika che scade a fine mese.
Quindi a quanto pare le promesse di Syriza, che oggi sono diventate ufficiali del governo ellenico, di aumentare salari e pensioni e di dare copertura sanitaria potrebbero di fatto slittare nel tempo, e forse anche se ci fosse un accordo tra Grecia e Europa.

In tutta Europa, mentre si svolgeva l’Euroguppo, si sono svolte manifestazioni di solidarietà per la Grecia e il suo governo: ad Atene in piazza Syntagma la manifestazione contro la Troika ha avuto un’alta partecipazione ed è stata ripresa anche dai media che hanno diffuso immagini con cartelli contro l’Ue e la Bce.

Ad Atene si manifesterà di nuovo lunedì 16 febbraio quando si riunirà di nuovo l’Eurogruppo. La manifestazione in Italia è per sabato 14 a Roma con tema: "E’ cambiata la Grecia, cambiamo l’Europa".

Cosa è successo?
La Ue sembrava disposta a rivedere il ruolo della Troika e a garantire nuovi fondi e concedere qualche mese di tempo. Si tenga conto che a quanto pare Tsipras non vuole più la Conferenza sul debito e sembra disposto ad accettare il 70% del programma della Troika che scade il 28 febbraio.

Il ministro tedesco delle Finanze Wolfgang Schaeuble ha condizionato in pratica i vari ministri affinché affermassero che il programma della Troika non si cambia. Chiaramente non si oppongono anche perché a marzo partiranno - com’è noto - gli acquisti dei bond sovrani con le nuove procedure del Quantitative easing della Bce.
La Grecia sembra che voglia chiedere prestiti oltre l’Ue.

La Grecia può chiedere un prestito alla Russia?
Non solo in senso astratto ma anche nei modi correnti nell’ambito di accordi bilaterali la Grecia può richiedere aiuti economici alla Russia. Ovviamente anche gli Usa sarebbero disponibili e anche il presidente cinese, che peraltro ha invitato Tsipras in visita ufficiale a Pechino.

Si tratta di scenari economici e finanziari delicati perché la Grecia potrebbe essere bocciata dall’Ue, e si sta considerando anche un’ipotetica uscita dall’euro.

Il 70% dei greci vuole restare nell’euro e una scelta di questo tipo potrebbe far nascere un movimento di opposizione contro il nuovo governo di Tispras.
Il viaggio a Mosca del ministro degli Esteri greco Nikos Kotzias, che ha incontrato il suo collega russo Sergei Lavrov, rappresenta un atto non solo diplomatico ma chiaramente di contatti più o meno pre-programmatici considerando che Putin ha dischiarato di disponibilità a concedere un prestito per alleggerire il debito della Grecia.

Cosa potrebbe succedere se il piano B diventasse realtà?
Intanto il caso di Cipro che due anni fa ha avuto contatti con la Russia poi interrotti perché la Bce minacciò di tagliare i fondi di emergenza "Ela" alla banca centrale di Cipro ha il suo peso e la Grecia ne dovrà tenere conto.

Com’è noto la Bce garantisce ormai l’unica possibilità di liquidità monetaria attraverso le procedure "Ela" anche se si tratta che il consiglio direttivo deve rinnovare il suo consenso ad ogni riunione.

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