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Equitalia, nuovo modello cartella esattoriale: cosa cambia?

lunedì 22 febbraio 2016, di Simone Traversa

Equitalia cambia il modello di avviso di intimazione al pagamento: la cartella esattoriale sarà rinnovata, modificando contenuti e veste grafica.

Il provvedimento n.22585 /2015 dell’Agenzia delle Entrate ha approvato il restyling della cartella esattoriale di Equitalia; l’operazione è volta a facilitare la lettura del documento nonché a renderlo il modello adatto a tutti i tipi di atti per la riscossione coattiva.

L’adozione del nuovo modello di cartella esattoriale Equitalia è obbligatoria a partire dal 2016 per i ruoli consegnati dall’Agenzia delle Entrate agli agenti della riscossione.

Ecco tutte le novità nel dettaglio.

Cartella esattoriale: cos’è?

Le cartelle esattoriali sono documenti di ingiunzione di pagamento per debiti per i quali il contribuente risulta inadempiente.

La cartella esattoriale viene emessa dall’Agenzia delle Entrate che tramite la Società Equitalia SpA al fine di attivare la procedura del recupero crediti.

La cartella di compone di più pagine nelle quali il contribuente viene informato delle somme che è tenuto a versare; la cartella assolve alle seguenti funzioni:

  • comunicare al contribuente la sua posizione debitoria;
  • intimare a provvedere ad effettuare il pagamento (atto di precetto);
  • titolo esecutivo, ossia esistenza di un diritto reale che può dare luogo ad esecuzione forzata.

Le nuove modifiche riguardano sia il numero di pagine sia i contenuti delle cartelle.

Cartella esattoriale: cosa cambia?

La modifica alle cartelle esattoriali viene effettuata in vista di garantire maggiori trasparenza e chiarezza ai contribuenti.

In generale è stata applicata una razionalizzazione delle indicazioni, racchiudendo in un’unica sezioneDove e come pagare” tutte le informazioni attinenti alle varie modalità di pagamento, prima riportate in due sezioni differenti.

Sono stati espunti poi i richiami alla precedente normativa che obbligava il contribuente a presentare, in via preliminare rispetto all’impugnazione, l’istanza di reclamo-mediazione.

Nella sezione relativa alle somme spettanti all’Agenzia delle Entrate alla parola “compensi” si è preferita la dicitura “oneri di riscossione”.

Cartella esattoriale: come cambia istituto reclamo-mediazione

L’istituto del reclamo-mediazione è stato modificato anche in vista delle modifiche in ambito di contenzioso tributario.

Nello specifico, per effetto della riformulazione dell’art.17-bis del D.lgs. n. 546 del 1992 che regolamenta l’istituto del reclamo-mediazione, è stata rinominata la sezione “Presentazione del reclamo-mediazione e del ricorso” in “Presentazione del ricorso”.

Tenendo conto della nuova previsione normativa, dunque, per le controversie che hanno un valore non superiore a 20 mila euro, la presentazione del ricorso giurisdizionale genera anche gli effetti di un reclamo e può comprendere una proposta di mediazione con rideterminazione dell’importo della pretesa.

Nel restyling è compreso anche il nuovo limite di valore della controversia entro il quale il contribuente può agire in giudizio senza l’assistenza tecnica di un difensore. Tale limite, infatti, è passato da 2.582,28 a 3 mila euro.

Infine, il foglio Avvertenze relativo ai ruoli emessi dagli Uffici provinciali-Territorio è stato modificato per tutti gli uffici, tranne per quelli di Roma, Milano, Napoli e Torino che, avendo mantenuto una struttura autonoma, continuano a usare le “istruzioni” approvate nel 2013 con provvedimento, naturalmente aggiornate.

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