Home > Altro > Archivio > Equitalia, inizia la rivoluzione: basta maniere forti per piccoli debiti, (…)
Equitalia, inizia la rivoluzione: basta maniere forti per piccoli debiti, lotta ai grandi evasori. Ecco cosa cambia
lunedì 14 luglio 2014, di
Il più grande nemico dei contribuenti italiani sta per cambiare volto. Equitalia, l’ente di riscossione dei debiti nata dalla fusione degli esattori privati, è nel mirino del governo. Il premier Renzi ha promesso ai contribuenti italiani che, grazie alla delega fiscale, l’esecutivo avrebbe modificato il comportamento del fisco italiano: l’obiettivo è quello di favorire un rapporto il più possibile positivo tra Equitalia e i contribuenti. Nei prossimi mesi il governo lavorerà sul progetto del "fisco amico", per prima cosa mettendo fine alla maniere forti di Equitalia per il recupero di piccoli debiti, e puntando il riflettore del fisco sui maxi evasori.
Stop alla maniere forti
La rivoluzione del fisco italiano interessa in primis Equitalia. Negli anni più difficili della crisi economia la cartella esattoriale di Equitalia è stata il grande incubo dei contribuenti italiani. In questi anni infatti, all’imponente schiera di evasori fiscali si è affiancato anche un esercito di imprese e famiglie che, a causa della crisi, sono impossibilitate a pagare "tutto e subito" il proprio debito. Alcune situazioni drammatiche si sono concluse anche con gesti estremi da parte di imprenditori e padri di famiglia.
Per questo motivo, il governo Renzi, ma anche l’esecutivo precedente ha cercato di spuntare le armi di Equitalia: è stata introdotta la rateazione del debito fino a 10 anni, l’esclusione del pignoramento della prima casa, la limitata pignorabilità di pensioni, stipendi e beni strumentali delle aziende.
Ma adesso il premier avrebbe intenzione di fare di più. Per i debiti fino a circa 2.000 euro l’approccio di Equitalia si farà più soft. L’ente di riscossione abbandonerà le maniere forti: la cartella esattoriale, la ganasce e i pignoramenti lasceranno il posto a sollecitazioni verbali e inviti bonari. Solo dopo un determinato periodo di tempo Equitalia passerà alle procedure esecutive di riscossione.
Il tramonto di Equitalia
Altro importante cambiamento riguarda la natura stessa di Equitalia. La società di riscossione a partecipazione pubblica è per il 51% dell’Agenzia delle Entrate, ed per il restante 49% dell’INPS. Questo tipo di governance crea una sorta di conflitto di interessi che negli anni ha generato le cosiddette carte pazze di Equitalia.
All’interno della società infatti lavorano fianco a fianco l’ente che esegue l’accertamento e lo iscrive nell’elenco dei debitori e l’ente che invece ha il compito di riscuotere il credito. L’Agenzia delle Entrate, per non andare contro a Equitalia, ad oggi, può essere tentata di non riconoscere ad esempio una cartella esattoriale sbagliata a quindi non interrompere le procedure per la riscossione. E’ per questo motivo che la proposta del Movimento 5 stelle è stata bocciata in Parlamento: l’idea di fondere insieme i due enti, avrebbe portato all’estremo tale situazione. In altri paesi europei infatti, dove i due enti sono fusi insieme, il compito di stabilire la legittimità di misure come pignoramenti o eventi coatti è affidato ad un attore terzo.
Il piano del governo è di trasformare Equitalia in un’agenzia autonoma e indipendente dall’Agenzia delle Entrate con una maggiore vocazione al servizio pubblico.