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Elezioni europee: da domani Europa alle urne. Come reagiranno i mercati alla vittoria degli euroscettici? Ecco i possibili scenari
mercoledì 21 maggio 2014, di
Domani l’Europa è chiamata alle urne. Le elezioni europee infatti, si tengono dal 22 al 25, anche se l’Italia ha deciso di andare a votare soltanto l’ultimo giorno disponibile, domenica 25 maggio. Domani si alza il sipario delle elezioni europee nei Paesi bassi e nel Regno Unito primi paesi ad andare al voto. Il 23 maggio sarà la volta dell’Irlanda e delle Repubblica cieca, il 24 di Francia, Lettonia, Malta e Slovacchia e domenica 25 dei paesi mancanti.
I mercati europei potrebbero già risentire degli effetti delle elezioni europee tra giovedì e venerdì, ma lo scossone più forte è atteso per lunedì mattina ad urne chiuse e risultati pubblicati. Il Sole 24Ore ha chiesto agli operatori cosa potrebbe accadere all’euro, ai btp e alle borse europee in generale se le elezioni decretassero la vittoria degli euroscettici.
Sotto il 15%
Se i partiti euroscettici non riusciranno a superare la soglia del 15% dei voti, secondo gli esperti, i mercati resteranno cauti in attesa della prossima riunione della Bce che si terrà il 5 giugno.
Vincenzo Longo, market strategist di IG spiega: "In quell’occasione Draghi si limiterà a tagliare sia i tassi sui depositi che quelli di rifinanziamento principale, ribadendo ancora una volta l’impegno a intervenire con misure non convenzionali solo nei mesi successivi. Sul fronte valutario, un simile risultato elettorale potrebbe rallentare il deprezzamento della moneta unica con il cambio euro/dollaro che dovrebbe assestarsi intorno a quota 1,36 fino a inizio giugno".
Sopra il 15%
Se i partiti euroscettici invece, vincessero le prossime elezioni europee ottenendo un risultato al di sopra del 15% dei voti, lo scenario sarebbe diverso. In quel caso una maggior volatilità interesserà i mercati la prossima settimana, in attesa di vedere le mosse di giugno della Bce, sulla quale, a quel punto, saranno puntati tutti i riflettori.
"Se ci saranno misure straordinarie e inaspettate, per esempio operazioni di quantitative easing, l’euro potrebbe continuare la discesa iniziata da qualche giorno - spiega Matteo Paganini, chief analyst di Fxcm. Al contrario, se la Bce non si muove l’euro potrebbe balzare in alto, anche a quota 1,4 contro il dollaro. I mercati hanno infatti già scontato un taglio dei tassi di deposito in territorio negativo: se questo non dovesse accadere, e Draghi si limitasse a un piccolo ritocco del tasso di riferimento, la delusione delle Borse si farebbe sentire e l’euro potrebbe tornare a prendere il volo contro il dollaro".
E l’Italia?
Cosa accadrebbe in Italia se i partiti di opposizione al governo vincessero le elezioni europee? Secondo Angelo Drusiani, collaboratore di Banca Albertini Syz "lo spread tra decennali italiani e tedeschi potrebbe tornare in fretta anche a quota 250 punti base senza però ovviamente spingersi ai massimi del novembre 2011".
Concorda Vincenzo Longo di IG: "una sconfitta del partito del premier potrebbe aggiungere pressione ai titoli di Stato italiani, già in ripiegamento nell’ultima settimana. Il rendimento sul decennale italiano potrebbe superare quota 3,5%. Nel caso di una vittoria del partito di Renzi, potremmo attenderci una fase di temporaneo recupero dei BTp, con i rendimenti del decennale che dovrebbero normalizzarsi intorno al 3%".