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Elezioni anticipate in Grecia, panico sui mercati. Quale destino per l’euro?

martedì 30 dicembre 2014, di Nicola D’Antuono

La giornata di ieri ha riportato il panico sui mercati finanziari, sui quali si augurava un finale d’anno sicuramente meno tormentato. A provocare un ritorno del clima di avversione verso il rischio è stato il caos politico in Grecia, dove la nuova fumata nera per l’elezione del Presidente della Repubblica ellenica ha di fatto spalancato le porte alle elezioni anticipate. Già circola la data: 25 gennaio 2015 o forse inizio febbraio. Il governo uscente guidato da Antonis Samaras sta già tessendo alleanze in vista dell’imminente campagna elettorale, attraverso la quale cercherà in tutti i modi di far comprendere ai greci il pericolo di una eventuale vittoria della sinistra anti-euro di Syriza.

Il leader del centro-destra Samaras farà aleggiare sui greci lo spettro di una fuga di capitali dal paese, il possibile caos sociale ed economico, l’allontanamento dall’Europa, ma ricorderà anche che gli ultimi 5 anni di enorme sacrificio per la popolazione verrebbero buttati al vento in un colpo solo. Syrizia, invece, batterà forte sui fallimenti del governo di grande coalizione e della politica di austerità imposta da Bruxelles. Attualmente il partito di sinistra guidato da Tsipras è in vantaggio nei sondaggi. In caso di vittoria, con possibilità di formare un nuovo governo, Syriza proverà a trattare con la Troika la ristrutturazione del 70% del debito pubblico (ipotesi poco praticabile).

Inoltre verrà chiesta una moratoria sul pagamento degli interessi sul debito per 9 miliardi di euro all’anno. Su fronte economico Tsipras straccerà diversi diktat della Troika, procedendo con l’innalzamento dei salari minimi, il blocco delle privatizzazioni e lo stop al licenziamenti di impiegati pubblici. Tsipras ha già detto che non chiederà l’uscita dall’euro, ma di fatto le sue pretese farebbero aumentare le possibilità di una Grexit come avvenne già nell’estate del 2012. Il destino dell’euro sarebbe nuovamente in bilico: la BCE dovrebbe lanciare un robusto piano di quantitative easing per calmierare le pressioni sui rendimenti dei titoli di stato. L’euro rischierebbe di perdere rapidamente il 10-15% del proprio valore contro il dollaro americano.

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