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Elezioni amministrative 2016: si vota anche il 6 giugno?
lunedì 16 maggio 2016, di
Elezioni amministrative 2016: quando si vota?
Il ministro dell’Interno Alfano ha annunciato che nelle prossime ore proporrà in Consiglio dei Ministri di ampliare le date inizialmente previste per le elezioni comunali del prossimo 5 giugno: l’ipotesi è di votare per il primo turno, in aggiunta a domenica 5 giugno, anche lunedì 6 giugno, e per il ballottaggio, oltre alla giornata di domenica 19 giugno, anche lunedì 20 giugno.
Il ballottaggio sarà determinante nella quasi totalità delle città al voto. Gli orari del voto delle giornate di lunedì sono ancora in via di definizione, ma, come già accaduto in passato, è probabile che gli elettori potranno votare alle amministrative dalle ore 7.00 alle ore 15.00.
Elezioni amministrative 2016: quando si vota?
In questa settimana, forse già nella giornata di oggi, è previsto il decreto correttivo del Governo che andrà a modificare e ampliare i giorni in cui votare per le elezioni amministrative che si svolgeranno in più di 1.300 comuni, tra cui spiccano: Roma, Milano, Torino, Trieste, Bologna, Napoli.
La proposta era nell’aria da tempo, almeno da quando il Governo aveva reso noto la data ufficiale per il voto, domenica 5 giugno, dalle ore 7.00 alle ore 23.00, a ridosso del lungo ponte del 2 giugno.
La scelta del Governo di prevedere un unico giorno per il voto è stata sin da subito duramente contestata da tutte le forze di opposizione e motivata dalle stesse con il fatto che il Partito Democratico, in particolare il premier Matteo Renzi, avrebbe "timore” del voto. Consentire quindi di votare nella sola domenica, che arriva a chiusura di un bel ponte che invoglia i più ad andare al mare, aveva l’obiettivo di “limitare i danni”, per un Partito Democratico “in affanno”.
L’ultimo referendum, quello sulle trivelle del mese scorso, che non ha raggiunto il quorum, si è tenuto in un solo giorno, domenica 17 aprile.
Elezioni amministrative: si vota anche lunedì? Reazioni e polemiche
Puntuali le reazioni delle diverse forze politiche.
I candidati a sindaco di Roma Giorgia Meloni per Fratelli d’Italia e Alfio Marchini, sostenuto anche da Forza Italia, plaudono alla scelta del Governo che accoglie quanto chiesto a gran voce sin dal primo momento.
Unica voce fuori dal coro, per il momento, il candidato del PD Giuseppe Sala, che dichiara di non comprendere la scelta del governo di allungare il voto che rappresenterebbe, secondo mister Expo, un’inutile esborso in più di denaro pubblico.
Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, giudica positivamente l’apertura del Governo verso una proposta avanzata sin da subito da Forza Italia, tanto per le elezioni amministrative, quanto per il referendum del prossimo ottobre sulla riforma costituzionale.
Brunetta ritiene che la clamorosa retromarcia di Renzi non sia dovuta alla volontà di favorire la democrazia e la partecipazione, ma sia strumentale allo scopo ultimo del Premier in vista del referendum di ottobre:
“Il premier crede che votando in due giorni, con una probabile diminuzione dell’astensionismo, il sì possa essere favorito. Si sbaglia di grosso. Adesso, in vista del referendum costituzionale di ottobre, cambia completamente atteggiamento e, smentendo se stesso, propone, insieme al suo ministro dell’Interno, Angelino Alfano, il voto in due giorni. Renzi ha paura di perdere, ha paura di essere bocciato dagli italiani, ha paura di andare a casa.”