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Electronics ban: in cosa consiste l’ultima legge di Trump verso otto stati islamici?
mercoledì 22 marzo 2017, di
Electronics ban: come funziona e in cosa consiste la nuova legge voluta da Donald Trump verso chi vola da nove aeroporti di otto paesi islamici considerati a rischio?
Dopo il controverso e molto criticato Muslim ban, ecco che Donald Trump torna ad emanare un provvedimento restrittivo per chi chi vola da aeroporti di paesi islamici considerati a rischio verso gli Stati Uniti.
Questa volta però l’Electronics ban è stato accolto con sostanziale favore, tanto che già altri paesi starebbero pensando di adottare anche loro la stessa misura preventiva. Unica voce fuori dal coro al momento è quella della Turchia.
Vediamo allora in cosa consiste questo Electronics ban, oltre che in quali aeroporti e verso quali compagnie sarà applicata questa nuova legge di Donald Trump che è già entrata in vigore.
Electronics ban: ecco l’ultima legge di Donald Trump
L’Electronics ban è l’ultima legge voluta da Donald Trump in materia di sicurezza ed è già entrata in vigore. Sostanzialmente si basa sull’obbligo di lasciare nella stiva dell’aereo tablet, laptop, console e tutti gli altri apparecchi elettronici che non siano cellulari o apparecchi medici.
La norma riguarderà chi dovesse salire a bordo verso gli Stati Uniti utilizzando compagnie aeree non americane da dieci aeroporti situati in otto paesi islamici sia africani che mediorientali.
Questa è la lista dei dieci aeroporti che sono oggetti del provvedimento Electronics ban.
- Amman, Giordania
- Il Cairo, Egitto
- Istanbul, Turchia
- Gedda, Arabia Saudita
- Riyad, Arabia Saudita
- Kuwait City, Kuwait
- Casablanca, Marocco
- Doha, Qatar
- Dubai, Emirati Arabi Uniti
- Abu Dhabi, Emirati Arabi Uniti
Alle compagnie aeree di questi paesi sono state date 96 ore di tempo per adeguarsi all’Electronics ban, con la Turkish Airlines che già ha recepito questa nuova normativa che teoricamente è prevista fino al 16 ottobre, ma non è escluso che possa essere poi prorogata.
Riassumendo, se dovessimo prendere un aereo da uno di questi aeroporti volando con una compagnia non americana, allora potremmo portare con noi a bordo soltanto il cellulare con tutti gli altri dispositivi elettronici che invece troveranno posto solo nella stiva.
Electronics ban: una legge che piace
La notizia dell’entrata in vigore dell’Electronics ban è stata accolta in maniera diametralmente opposta rispetto al Muslim ban. Le uniche critiche sono arrivate dalla Turchia, dove il ministro dei Trasporti di Ankara si è augurato che la norma possa essere alleggerita.
Sia il Regno Unito che il Canada starebbero già pensando di adottare anche loro la normativa in tempi brevi. L’esigenza di una legge del genere è nata a seguito di un attentato avvenuto in Somalia nel febbraio del 2016.
Nello specifico, si verificò che un terrorista facente parte del pericoloso gruppo armato Al-Shabaab si è fatto esplodere a bordo grazie ad una bomba posizionate nel proprio pc portatile. Fortunatamente l’aereo era appena decollato e il pilota riuscì ad evitare la tragedia: alla fine morì solo l’attentatore.
Da questo episodio è nata l’esigenza dell’Electronics ban, una misura che per il governo degli Stati Uniti va a colmare le lacune in termini di sicurezza degli aeroporti facenti parte della lista.
Curioso è vedere come tra gli aeroporti oggetti del provvedimento non ci sia proprio quello di Mogadiscio in Somalia. Anche altri paesi come il Sudan, la Libia o l’Iran che facevano parte del Muslim ban non sono stati interessati dall’Electrnics ban.
Non è da escludere comunque che in futuro l’elenco possa essere ampliato o modificato, con buona pace per chi ha piacere nell’ingannare il tempo durante le tante ore di volo giocando con una console o utilizzando il proprio tablet.