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Economia italiana: disoccupazione preoccupante al Sud, allarme da parte di Confindustria
lunedì 22 luglio 2019, di
L’economia italiana al Sud rallenta come è stato confermato da Confindustria che nel "Check-Up Mezzogiorno" porta alla luce dei dati piuttosto allarmanti soprattutto per quanto riguarda la disoccupazione a livello di giovani.
Secondo lo studio dedicato al Meridione di Confindustria infatti la crisi del Sud si riflette anche sul PIL italiano. I disoccupati tra i giovani toccano il 51.9%, più della metà dei ragazzi e delle ragazze del Sud non ha lavoro. Già nel mese di Maggio Confindustria aveva lanciato un allarme sull’economia italiana che stentava a riemergere, ora arrivano dati preoccupanti dallo studio sul Meridione.
Il presidente Boccia parla della situazione economica italiana
È il presidente di Confindustria a fare il punto della situazione per quanto riguarda l’Italia e la sua economia: per Vincenzo Boccia è essenziale spingere sul tema dell’autonomia differenziata. È ormai cosa nota che giovedì scorso a Bari si sia firmato un accordo di intesa tra Microcredito centrale e Confindustria Puglia e Basilicata che è stato definito come "frutto di un armonico confronto tra tutti i nostri presidenti delle Confindustrie regionali. Speriamo così di poter dare un contributo ad una vicenda che deve rafforzare la competitività del Paese, non indebolirlo".
Un punto importante ovviamente riguarda il Sud e quanto detto in apertura d’articolo: c’è una disoccupazione preoccupante nelle regioni del Mezzogiorno che spingono a parlare di emergenza. L’autonomia stessa, per Boccia, può essere una soluzione e non deve esser vista come contraria allo sviluppo del Sud, anzi. "Non deve essere contro il Sud, assolutamente no, non deve essere contro la politica di coesione".
In particolare per frenare la disoccupazione giovanile per i presidente di Confindustria, "il Governo deve attivare un grande piano di inclusione che vale per tutti i giovani italiani ed in particolare per quelli del Sud". In che modo dunque? I fondi di inclusione vanno utilizzati come beneficio fiscale per le aziende e le industrie che punteranno i loro investimenti nella zona del Sud, ma per fare questo occorrerà, come confermato da Confindustria, migliorare le infrastrutture che segnano un gap importante tra Nord e Sud Italia. "Se vogliamo includere persone dobbiamo collegare territori e per farlo abbiamo bisogno di infrastrutture che sono decisive, come insegna il caso della linea veloce del Frecciarossa: le città attraversate sono cresciute di più e questo dovrebbe far riflettere tutto il Paese".