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Donald Trump: dai missili Tomahawk alla bomba Moab, quanti soldi ha speso finora?
venerdì 14 aprile 2017, di
Donald Trump: dai missili Tomahawk lanciati in Siria fino alla bomba Moab sganciata in Afghanistan, quanti soldi ha speso finora il presidente americano nei suoi attacchi ordinati in Asia?
L’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti ha portato ad una notevole escalation militare da parte degli americani, che nelle ultime settimane si sono resi protagonisti di diverse operazioni nel continente asiatico.
Non che negli anni precedenti gli Stati Uniti fossero rimasti con le mani in mano, ma in questi primi mesi di governo Trump quello che colpisce è la qualità e la potenza delle armi usate dagli americani nei loro attacchi.
Dopo i missili Tomahawk lanciati in Siria, ora è stata sganciata per la prima volta in Afghanistan la bomba Moab, considerata come l’arma non nucleare più potente al mondo. Viene spontaneo quindi chiedersi quanti soldi abbia speso Donald Trump finora per questi attacchi.
Donald Trump: dopo la Siria ora l’Afghanistan
Se l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama nel 2009 fu insignito con il Nobel per la Pace, è molto difficile che il suo successore Donald Trump possa correre anche lui per l’assegnazione di quello relativo al 2017.
Trump sembrerebbe avere molto chiaro in mente come risolvere i tanti problemi presenti nel continente asiatico: tonnellate di ordigni che oltre a colpire gli obiettivi militari suonano anche come avvertimenti per tutti i paesi non amici degli Stati Uniti, Corea del Nord in testa.
Nella notte tra giovedì 6 e venerdì 7 aprile, Donald Trump ha ordinato il bombardamento della base militare siriana di Al Shayrat, che è stata colpita da 59 missili Tomahawk lanciati da una nave statunitense presente nel Mediterraneo.
L’attacco è stato deciso in risposta al probabile uso di armi chimiche da parte degli aerei di Assad nel bombardamento della città di Khan Selkoun da tempo in mano ai ribelli, con l’operazione militare statunitense che ha fatto temere per lo scoppio di una sorta di Terza Guerra Mondiale vista la grande irritazione della Russia per l’accaduto.
Una settimana dopo ecco un nuovo potente attacco militare da parte degli Stati Uniti, con lo scenario che questa volta è stato il distretto afgano di Achin, roccaforte dell’Isis che si trova nella parte Nord-Ovest del paese vicino al confine con il Pakistan.
Dopo l’uccisione di un militare americano in uno scontro con gli jihadisti in quella zona , Trump ha dato il consenso all’utilizzo della bomba GBU-43, meglio nota anche come Moab (Mother of all bombs).
Con le sue undici tonnellate di esplosivo, la Moab è considerata come la bomba non nucleare più potente al mondo, capace di distruggere tutto quello che c’è nel raggio di diverse centinaia di metri.
Testimoni parlano di un’esplosione dalla potenza mai vista prima, che secondo fonti locali avrebbe provocato la morte di 36 combattenti dell’Isis e la distruzione di diversi tunnel usati dai guerriglieri per spostarsi in quel territorio montuoso e scarsamente abitato.
Quanti soldi ha speso Trump?
Con l’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca, gli Stati Uniti hanno incrementato in maniera notevole il numero e il tenore delle loro operazioni militari, utilizzando anche armi mai adoperate prima.
Il missile Tomahawk è uno dei più efficienti missili cruise detti anche da crociera, visto che vengono lanciati da delle navi. Lungo sei metri e mezzo, è più lento rispetto agli altri missili balistici ma è molto più preciso. Furono utilizzati dagli americani per la prima volta durante la Guerra del Golfo e possono portare anche testate nucleari.
La GBU-43, meglio nota come Moab, è una bomba guidata progettata proprio dagli americani. Grazie alla sua grande forza e all’onda d’urto che provoca, è stata ideata per distruggere in particolare bunker e tunnel sotterranei.
Al momento l’esercito degli Stati Uniti ne possiede quattro, ora divenute tre. Furono commissionate nel 2009 per una spesa totale di 58,4 milioni di dollari, quindi 14,6 milioni di dollari per ogni GBU-43.
Il costo di un missile Tomahawk è invece di 1,59 milioni di dollari, stando a quanto è stato speso dagli Usa nel 2014. In Siria ne sono stati lanciati ben 59, per un costo totale di 93,81 milioni di dollari.
Se consideriamo quindi l’attacco missilistico in Siria e la bomba sganciata in Afghanistan, Donald Trump ha speso per questi due attacchi più di 108 milioni di dollari soltanto per quanto riguarda il costo delle armi utilizzate.
Se il presidente degli Stati Uniti continuerà con la sua politica aggressiva, di sicuro come risultato ci sarà il risollevamento dell’industria bellica non soltanto americana, ma anche mondiale visto che in tutte le nazioni è ripresa la corsa agli armamenti.