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Approvato il Decreto Immigrazione di Salvini: ecco cosa cambierà per i migranti
martedì 25 settembre 2018, di
Il Decreto Immigrazione è stato approvato all’uninimità da un Consiglio dei Ministri che, visto il delicato periodo, si preannunciava essere più che bollente a causa del gran marasma che si sta creando attorno alla definizione della prossima legge di Bilancio.
Ecco dunque che al Decreto Sicurezza annunciato nei giorni scorsi, si è andato ad affiancare anche un testo sull’immigrazione che reca diversi provvedimenti da tempo annunciati dal ministro Matteo Salvini.
Il Decreto Immigrazione di Salvini
In questi primi mesi del “governo del cambiamento” spesso si è rimproverato a Matteo Salvini, a fronte delle tante parole dette quando era all’opposizione, di non aver fatto ancora nulla di quanto promesso.
Passata l’estate quindi il leader della Lega è pronto a passare dalle parole ai fatti. Nei giorni scorsi era già stato presentato il Decreto Sicurezza, che verte principalmente sui temi della lotta al terrorismo, alla Mafia e alla pubblica sicurezza.
Via libera quindi a una stretta sulle occupazioni e un serrato piano di sgombero degli edifici, al DASPO per chi è sospettato di appartenere a cellule terroristiche e a beni confiscati alla criminalità che potrebbero essere dati a famiglie in difficoltà.
Nel testo si poteva dire che in qualche modo il grande assente era il tema dei migranti, autentico mantra del ministro dell’Interno e da sempre cavallo di battaglia sia della Lega che dei sovranisti di tutta Europa.
La realtà era però che Salvini in parallelo stava presentando a uno specifico Decreto Immigrazione, che è stato presentato e votato durante il Consiglio dei Ministri assieme all’altra misura presentata dal ministro.
Ma cosa prevede nello specifico questo Decreto Immigrazione? Vediamo allora quali sono i punti principali di un testo che, già al momento della sua presentazione, sta provocando più di una polemica.
- Richiesta di asilo politico: vengono aumentati quel tipo di reati che annullano la sospensione della richiesta di asilo politico, dopo una condanna in primo grado, portando all’espulsione immediata. I reati in questione sono violenza sessuale, spaccio, furto e lesioni aggravate a pubblico ufficiale.
- Abolizione protezione umanitaria: al momento la norma può garantire, in caso di situazioni di emergenza umanitaria, un permesso di soggiorno ai cittadini stranieri che ne fanno richiesta. Questo verrebbe abolito e sostituito da un permesso di soggiorno della durata di un anno per motivi civili o di calamità naturali nei paesi di origine.
- Trattenimento nei centri per il rimpatrio: raddoppiati i tempi da un massimo di 90 giorni a 180 giorni.
- Revoca della cittadinanza: se una persona viene ritenuta un possibile pericolo per lo Stato, potrebbe scattare la revoca della cittadinanza in caso di condanna in via definitiva per reati legati al terrorismo. In più, una domanda di cittadinanza potrà essere rigettata anche se presentata da chi ha sposato un cittadino o cittadina italiana.
- Fondi per i rimpatri: stanziati 500.000 euro per il 2018, 1,5 milioni per il 2019 e 500.000 euro per il 2020.
- Sprar: i piccoli centri che ospitano i migranti, sotto l’egida dei Comuni, non potranno più accogliere i richiedenti asilo ma soltanto minori non accompagnati e chi ha già ricevuto la protezione internazionale.
Come era lecito aspettarsi, questo Decreto Immigrazione ha suscitato una levata di proteste. Nel mirino soprattutto l’abolizione della protezione umanitaria, mentre per la revoca della cittadinanza in molti parlano di una possibile incostituzionalità.
Salvini: “Italia più sicura”
Naturalmente è più che soddisfatto Matteo Salvini dopo l’approvazione del suo pacchetto in materia di sicurezza e immigrazione. L’ok del Consiglio dei Ministri arrivato all’unanimità è un segno senza dubbio che il governo sta provando a ricompattarsi dopo la maretta in merito alla legge di Bilancio.
“Ringrazio Giuseppe, Luigi e tutti i colleghi che hanno approvato all’unanimità - ha dichiarato il leader della Lega - smentendo così tutte le polemiche e le divisioni che, secondo i giornali, avrebbero tempestato la vita di questo decreto e che arriverà in Parlamento dove potranno esserci modifiche importanti. Non è un decreto blindato. È stato il decreto più condiviso, comunicato, modificato e aggiornato nella storia del governo”.
Non sono da escludersi quindi modifiche durante il passaggio in Parlamento, ma al momento Salvini ha esultato a suo modo, ovvero via Facebook, parlando di “passo in avanti per rendere l’Italia più sicura”.
Il premier Giuseppe Conte ha invece dichiarato che si tratta di un provvedimento in “assoluta garanzia per la tutela dei diritti fondamentali delle persone e delle convenzioni internazionali a cui l’Italia aderisce, e ai principi costituzionali”, volendo così mettere le mani avanti nei confronti di chi parla di un decreto incostituzionale in alcune sue parti.