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Crisi di Cipro: ecco perché potrebbe portare benefici alla Grecia
mercoledì 27 marzo 2013, di
Mentre la crisi di Cipro entra nella sua seconda settimana, i greci hanno seguito attentamente gli eventi sull’isola, con la crisi bancaria che domina i media, la blogosfera e le chiacchiere per le strade della capitale greca.
Ma nonostante i profondi legami economici, culturali e storici tra greci e ciprioti, pochi si aspettano che i problemi dell’isola rimbalzino indietro sull’economia greca, che è già alle prese con il suo sesto anno consecutivo di recessione.
Il motivo: le piccole dimensioni cipriote, meno di un decimo di quelle della Grecia.
Benefici per la Grecia?
"Non credo che l’economia greca sarà particolarmente colpita", ha detto Aristide Hatzis, professore associato di diritto, economica e teoria del diritto presso l’Università di Atene. "La Grecia probabilmente prenderà un leggero raffreddore come conseguenza di tutto questo".
La chiusura delle due banche principali di Cipro non dovrebbe pesare sull’economia greca, e i banchieri greci dicono di non aver visto nessuna corsa ai depositi presso le banche locali. Alcuni ipotizzano addirittura che la crisi di Cipro, dove molti greci hanno inviato i loro soldi in questi ultimi anni per sfuggire alla crisi del loro Paese, possa invece portare beneficio alle banche greche, che potrebbero ricevere una spinta di liquidità dal momento che i nervosi risparmiatori ciprioti ora sono alla ricerca di "una nuova casa" dove poter tenere al sicuro i propri soldi.
"Dato il rapporto tra i due paesi, un uomo comune potrebbe scegliere di aprire un conto in Grecia", ha detto un banchiere.
Per le strade della capitale greca, molti greci, non sorprendentemente, hanno espresso il loro sostegno a favore di Cipro nella sua prova di volontà con i creditori internazionali.
"Non c’è solidarietà europea e i ciprioti sono stati costretti ad accettare un brutto accordo", ha detto Koula Misetzi, 41 anni, casalinga con due bambini piccoli.
Si tratta di una visione ripresa nei media del paese, che hanno ampiamente criticato l’affare cipriota di lunedì con i suoi creditori internazionali in cui Nicosia ha accettato di ristrutturare e unire i suoi due più grandi istituti di credito in cambio di un piano di salvataggio da € 10 miliardi.
Lotta al cinismo del Nord Europa
"Accordo con lacrime e sangue: Berlino e l’Eurogruppo hanno messo Cipro in terapia intensiva", si leggeva martedì nel titolo di prima pagina del quotidiano di centro-sinistra Ethnos. Daily Ta Nea, un altro giornale di centro-sinistra, ha pubblicato un titolo in prima pagina che diceva, "L’odissea cipriota e il cinismo del Nord: un doloroso salvataggio di Cipro dal default disordinato e la dissoluzione del suo sistema bancario su richiesta tedesca".
Nonostante il sostegno generale diffuso per l’adesione all’euro della Grecia, la crisi di Cipro ha approfondito lo scetticismo condiviso dai greci sui loro partner del nord Europa e in particolare la Germania, il paese che sembra dettare i termini dei programmi di austerità di entrambe le nazioni. Nikos Pavlidis, 35 anni, proprietario di un bar nel centro di Atene, ha detto che Cipro è stata "rimandata nel Medioevo".
"Penso che il sistema bancario in Europa così come lo conosciamo è finito e ho paura che la Grecia potrebbe essere la prossima vittima se non riusciamo ad andare d’accordo con i creditori internazionali", ha detto. "I tedeschi stanno inviando un messaggio al povero sud Europa e stanno dicendo: "portate i vostri soldi qui".
| Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Wall Street Journal |