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Crisi debito: la BCE sarà costretta a stampare denaro?
lunedì 21 novembre 2011, di
CRISI DEBITO, BCE. E se la Banca centrale europea si mettesse a stampare denaro e a monetizzare il debito?
A questo punto potrebbe rappresentare l’extrema ratio per uscire dalla crisi, un vero e proprio colpo di scena. C’è un problema: la questione può essere illegale. I trattati che disciplinano l’istituzione e il funzionamento della BCE affermano chiaramente che l’Istituto di Francoforte non dovrebbe acquistare titoli di stato così come fare qualcosa che violerebbere il suo mandato, che è la stabilità dei prezzi.
Inoltre si dovrebbe ignorare quasi tutto ciò che ogni funzionario tedesco ha detto in opposizione alla monetizzazione. Dal Cancelliere Merkel a Wolfgang Schauble presso il Ministero delle Finanze a Jens Weidmann alla Bundesbank, i tedeschi sono stati uniti nel sostenere che la BCE non deve essere utilizzata per monetizzare i debiti sovrani dei paesi.
E c’è ancora un altro piccolo problema: Mario Draghi, il nuovo presidente della BCE, il quale, anche lui, non pensa che la BCE possa fare nulla di simile. "Non credo che questo sia proprio di competenza della BCE. Il mandato della BCE è il mantenimento della stabilità dei prezzi nel medio termine", ha detto Draghi alla sua prima conferenza stampa.
Eppure c’è una linea di pensiero che suggerisce, nonostante tutte queste obiezioni considerevoli e apparentemente insormontabili, che monetizzare il debito sia esattamente ciò che la BCE farà.
La ragione è semplice: è esattamente quello che deve fare, perché non c’è altra via d’uscita da questo caos. L’idea di sfruttare il Fondo europeo per la stabilità finanziaria non è riuscita; non ci saranno fondi aggiuntivi da parte del Fondo Monetario Internazionale senza l’approvazione degli Stati Uniti, la quale non arriverà se l’Europa non saprà raccogliere ingenti fondi propri, cosa che non si verifcherà senza l’approvazione di tutti i 17 nazioni, che, con tutta probabilità, non accadrà.
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Sembra che ci siano due scelte: lasciare che la zona euro cada a pezzi, o permettere che la BCE intervenga supportando i debiti sovrani. In mezzo la Germania, che potrebbe fare una brusca inversione di marcia quando si troverà, in prima persona, ad affrontare l’abisso.
Una delle principali preoccupazioni tedesche riguarda la possibile inflazione che potrebbe derivare se venisse stampato nuovo denaro. I timori della Repubblica di Weimar animano gran parte del pensiero economico tedesco.
Ma quanto i tedeschi hanno veramente a cuore l’inflazione in una zona euro che ormai non esiste più? E se la scelta fosse tra l’inflazione e la devastazione della sua economia basata sulle esportazioni, per colpa di una valuta molto apprezzata, la Germania potrebbe infine tornare all’ipotesi della monetizzazione. La BCE davvero non adotterà quella azione che potrebbere essere l’unica in grado di preservare la zona euro?
Infine, gli ostacoli legali potrebbero essere ottimizzati, definendo il problema in termini di mandato. Non sembra poi una tale forzatura sostenere che il default di un governo sovrano con i suoi disastrosi effetti a cascata sul sistema bancario europeo sarebbe un maggior evento deflazionistico. Vale a dire, nella conservazione della stabilità dei prezzi la BCE deve monetizzare.
Tutto potrebbe accadere.
fonte: cnbc.com