Home > Altro > Archivio > Crisi Eurozona: terminerà per la fine del 2013? Ecco cosa si prevede
Crisi Eurozona: terminerà per la fine del 2013? Ecco cosa si prevede
martedì 12 marzo 2013, di
"I rischi politici per l’Eurozona e la sua valuta si sono ritirati e se l’area rimane sulla "strada giusta", la crisi della regione potrebbe essere in gran parte finita entro la fine dell’anno": queste le parole di Holgar Schmieding, capo economista di Berenberg Bank.
"Ora abbiamo solo un rischio molto piccolo riguardo la disgregazione della moneta. Un anno fa, mentre si avvicinavano le elezioni greche, il rischio era più grave. Ora, la crisi della zona euro sembra abbastanza contenuta, a meno che l’Italia non ci faccia una sorpresa divertente", ha detto alla CNBC Schmieding.
Verso la ripresa?
"Tranne che in Italia, dove dovremo chiedere ad un contesto post-Monti cosa succederà in futuro, i rischi politici per l’euro si sono ritirati", ha detto alla Cnbc martedì.
In una nota ai clienti, la banca ha dichiarato che la zona euro sta continuando il suo cammino verso un’ "economia molto più equilibrata e potenzialmente più dinamica".
"La posizione di bilancio della zona euro nel suo insieme è significativamente migliore di quella degli Stati Uniti, del Regno Unito o del Giappone", hanno detto Schmieding e Christian Schulz, gli autori della nota.
"L’equilibrio esterno, il progresso fiscale e il ritorno alla crescita che prevediamo per tutti i paesi periferici entro la fine del 2013 potrebbe preannunciare la fine della crisi dell’euro - fino a quando i responsabili politici manterranno la rotta."
Tutti i quattro paesi della zona euro a cui è stata concessa assistenza finanziaria estera- Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna - hanno rafforzato il loro sforzo di adeguamento fiscale nel corso del 2012 e continuano fino alla primavera 2013.
"Il deficit delle partite correnti congiunto dei cinque maggiori paesi periferici - Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna - si è ridotto allo 0,6% del prodotto interno lordo alla fine del 2012, in calo da un deficit di quasi il 7% nel 2008.
"Con l’attuale trend, la periferia dell’euro come gruppo riuscirà a bilanciare le proprie partite correnti collettive entro la metà del 2013. I cinque paesi, come gruppo, non avranno più bisogno di importare capitali in seguito", ha dichiarato Berenberg.
Ancora scetticismo
Paul Day, capo stratega a strumenti a Market Securities, si trova in disaccordo con una prognosi ottimista per la zona euro, dicendo alla Cnbc di essere un "po’ scettico" circa il punto di vista di Schmieding.
"Paesi come la Spagna, per esempio, non stanno vivendo un momento meraviglioso, in particolare se si guarda al settore bancario. Non abbiamo ancora visto il peggio", dice Day.
"I mercati azionari sono ancora guidati dalla liquidità, piuttosto che da un’immagine della crescita".
Gina Sanchez, fondatrice di Chantico Global, ha detto alla CNBC che il rally nelle azioni europee non riflette i rischi politici presentati da paesi come l’Italia.
"Penso che ci sia una fede enorme che tutto andrà a finire bene, l’OMT è fuzionante e quindi c’è una misura di sicurezza... ma se l’Italia inverte le misure di austerità, non potrà mai richiedere il programma OMT ", ha detto Sanchez.
"Vi è una certa incoerenza. L’ultima stagione è stata una delusione e mi aspetto una recessione continua ... Siamo ancora impantanati nell’elevata disoccupazione dell’Europa ed è davvero difficile dipingere un quadro buono", ha aggiunto Sanchez.
Rischi di coda dall’Italia
I mercati obbligazionari europei non hanno reagito con facilità alla situazione di stallo politico in Italia.
Schmieding ha detto che la situazione di stallo politico in Italia non è diversa da quello vista in Germania e negli Stati Uniti, tuttavia, ha aggiunto che l’Italia è stato il "grande rischio politico di coda per la zona euro".
"Finora la situazione politica italiana, pur sembrando strano, non è diversa da quella degli Stati Uniti e dellla Germania", ha detto alla CNBC Schmieding. "Vale a dire, è una situazione di stallo tra i due rami del Parlamento".
Le elezioni italiane di fine Febbraio sono state inconcludenti, dopo che nessun partito ha ottenuto voti sufficienti per ottenere una maggioranza sia al Senato che alla Camera.
Nonostante il leader del centro-sinistra, Pier Luigi Bersani, abbia "corteggiato" Beppe Grillo, il comico e leader politico del partito di protesta "Movimento 5 Stelle", per formare un governo di coalizione, Grillo ha rifiutato, ribadendo che non stringerà aleanza con alcun partito tradizionale.
Schmieding ha detto che c’è il "rischio di coda" di un partito "anti-tutto", come ad esempio un Beppe Grillo leader del voto nelle prossime elezioni.
"In assenza di catastrofici rischi di coda, o il rischio di coda che l’Italia ritorni sui risultati di Monti, fino ad ora siamo abbastanza al sicuro. Ma con i sondaggi che mostrano Grillo in vantaggio, allora questo potrebbe essere un catalizzatore per i mercati".
| Traduzione italian a cura di Erika Di Dio. Fonte: Cnbc |