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Cipro: il bailout che fa tremare l’Euro. Il peggio deve ancora venire?

martedì 19 marzo 2013, di Federica Agostini

La gestione del bailout di Cipro minaccia di far deragliare il duro lavoro compiuto per riportare la fiducia nei confronti dell’eurozona, disseminando il terrore finanziario nei paesi del sud Europa: tremano i conti correnti ed i risparmiatori in Italia, Spagna e Grecia.

La BCE contro la Crisi

Lo scorso luglio, per fermare la caduta finanziaria della Spagna, la Banca Centrale Europea ha promesso di "fare il possibile" per preservare la vita dell’Euro: la formula magica di Mario Draghi ha avuto l’effetto di far ripartire la fiducia nei confronti dell’Eurozona, pronta a fare del tutto per impedire la fine della moneta unica.

Tuttavia, questo effetto rischia seriamente di svanire dopo che l’Unione Europea ha accordato un piano di salvataggio che impone a correntisti, contribuenti e risparmiatori di pagare di tasca propria i costi della crisi dell’euro.

Calum Henderson, a capo della divisione FX della Standard Charterd Bank spiega: "questo è un duro colpo alla fiducia e potrebbe essere il primo caso di una serie di misure di questo tipo".

I mercati correggono

Dall’inizio dell’anno, i mercati internazionali hanno viaggiato sulla scia rialzista, ma la notizia del bailout di Cipro sembra aver interrotto la corsa; i mercati sono pronti a cambiare direzione. L’indice Nikkei che dall’inizio dell’anno ha guadagnato circa il 20%, ha perso il 3% ieri, mentre il mercato Europeo e quello Statunitense hanno chiuso rispettivamente al ribasso di circa lo 0.5%.

L’Euro, che dallo scorso luglio ha guadagnato il 7%, questo lunedì ha perso circa l’1.5% contro il Dollaro USA.

Gli analisti prevedevano una correzione sul mercato valutario e sulle borse, ma a quanto pare il bailout di Cipro si configura esattamente come l’elemento catalizzatore per una fase di avversione al rischio.

Il precedente pericoloso: cosa vuol dire?

Secondo l’agenzia Henderson, il bailout di Cipro rappresenta un "pericoloso precedente" per il futuro trattamento delle economie problematiche della zona Euro.

"Non è la misura di Cipro [l’elemento importante], ma ciò che rappresenta per tutti i correntisti dell’area, specie nelle zone periferiche. Assisteremo ad una corsa agli sportelli? No, ma potremmo assistere ad un lento dissanguamento dei conti correnti nel Sud Europa."

Secondo Ilya Spivak (FXCM):

"In Grecia la questione non è mai stata spiccatamente nazionale, ma il timore era che la Grecia lasciando l’Euro potesse costituire un temibile precedente per gli altri paesi dell’Eurozona. Questo è il problema più pericoloso di Cipro: il rischio di creare un precedente per gli altri paesi."

Euro-Terrore

Anche se i mercati hanno recuperato terreno quest’oggi, gli analisti ritengono che il bailout di Cipro possa portare ad una nuova ondata di terrore sul futuro dell’Eurozona, uno shock peggiore di quanto si possa immaginare.

Secondo Jason Hughes (IG Singapore), il bailout di Cipro rappresenta un bivio per gli investitori e oggi la reazione potrebbe essere un colpo durissimo all’area dell’Euro: la politica italiana è ad un punto morto, i contribuenti ciprioti dovranno pagare la crisi con i propri risparmi. Il peggio della crisi, forse, non lo abbiamo ancora visto.

"Ciò significa che se l’Italia o la Spagna dovessero decidere di fare richiesta per il bailout, assisteremo sicuramente ad una corsa sfrenata agli sportelli: chiunque ritirerebbe i propri risparmi prima che questi vengano prelevati forzosamente."

Euro: la situazione NON può peggiorare

Ma tra gli analisti c’è anche chi propone una visione decisamente più ottimista. Shane Oliver (AMP Capital), spiega che il rischio relativo al bailout di Cipro non dovrebbe essere così amplificato.

"[Il bailout di Cipro] ha certamente il potenziale di disfare il sentiment positivo costruito attorno all’Eurozona negli ultimi sei mesi e la reazione del trading di lunedì ne è stata una prova. Tuttavia, il rischio maggiore è l’eccesso di amplificazione degli effetti. Le parole di Draghi valgono ancora; se tutto ciò fosse accaduto due anni fa, avremmo assistito ad un’impennata dei titoli in Italia, Spagna e Francia, ma oggi la situazione è del tutto differente."

Crisi: un passo avanti, due indietro

I leader politici d’Europa hanno fatto importanti passi in avanti dallo scorso luglio, compresa l’istituzione di un fondo per il salvataggio che fornisca assistenza alle economie più problematiche. Da allora la Banca Centrale Europea ha inaugurato un programma di acquisto titoli sul mercato delle obbligazioni. Ma oggi, il piano per il salvataggio di Cipro rischia di mandare in fumo tutti questi progressi. Se davvero anche i contribuenti "più piccoli" dovranno pagare per ricapitalizzare le banche cipriote, allora sarà bene prepararsi al peggio, quello che non abbiamo ancora visto.

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