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Cipro: banche chiuse fino a giovedì. Perché non possono riaprire?
martedì 26 marzo 2013, di
A Cipro, le banche sono chiuse dal 16 marzo e nonostante l’elaborazione di un piano di salvataggio last-minute, è stata presa la decisione di posticipare la riapertura degli istituti di credito, in principio prevista per oggi.
Serrande abbassate fino al prossimo giovedì, ma perché a Cipro le banche devono rimanere chiuse? È un segno di evidente incertezza per l’isola colpita dalla crisi? No, spiegano gli analisti, ma un gesto per ripristinare la fiducia degli investitori.
Banche chiuse fino al 28 marzo: perché?
A detta degli esperti, il prolungamento della chiusura bancaria rappresenta un atto di serietà da parte delle autorità cipriote che dimostrano l’impegno nell’attuare misure preventive che stabilizzino il sistema e, allo stesso tempo, prevengano l’affannata corsa agli sportelli prevista alla riapertura delle banche.
Steve Brice, a capo del settore investimenti della Standard Chartered Bank spiega alla Cnbc:
"Le persone che hanno i soldi depositati in queste banche aspettano che gli istituti riaprano, ma in termini di stabilità finanziaria è fondamentale che tale riapertura sia affrontata nel modo giusto."
Inoltre, ha spiegato Brice, i rendimenti sui titoli di Stato delle zone periferiche non hanno subito aumenti significativi e la decisione di rinviare l’apertura degli istituti, con lo scopo di garantirne la stabilità, sarà interpretato come segnale positivo.
Cipro modello per l’Eurozona?
La decisione di mantenere le banche chiuse per più di dieci giorni, dopo che i termini del primo accordo parlavano di un prelievo forzoso sui conti bancari, non piace certo a tutti ed ha causato evidenti increspature all’interno e all’esterno dell’isola.
Più scettica la posizione di altri analisti che interpretano la decisione di posticipare l’apertura delle banche come il segno che "l’Eurozona non è ancora pronta".
Più di qualcuno, infatti, è rimasto interdetto per le dichiarazioni dell’ultima ora di Jeroen Dijsselbloem, capo dell’Eurogruppo: il bailout di Cipro potrebbe diventare il modello per i prossimi schemi di salvataggio della zona Euro, d’ora in avanti le autorità regolatrici monitoreranno l’attività dei clienti di una banca per prevenire che nuovi salvataggi siano la fonte di ulteriori shock sui mercati globali.
Banche chiuse: la scelta giusta?
Secondo Tim Condon (ING) è importante che le banche cipriote rimangano chiuse fino a quando le autorità non abbiano sotto mano il quadro completo delle implicazioni che comporta l’accordo dello scorso lunedì.
Stando ai nuovi termini, infatti, il prelievo forzoso sarà applicato sui conti superiori ai 100 mila euro e non assicurati, ha spiegato Condon:
"È complicato definire i dettagli del piano di salvataggio e avere il quadro completo dei rischi e le valutazioni sui possibili flussi di denaro. Si tratta di questioni che richiedono tempo".
Sicuramente, quando le banche riapriranno molti si recheranno negli istituti per prelevare, ma le banche cipriote potrebbero non essere in grado di far fronte ad un ritiro di depositi in massa. Ecco perché le banche dovranno rimanere chiuse fino a giovedì, perché le autorità possano studiare il modo per evitare che nel giro di poche ore i depositi vengano completamente prosciugati e la crisi finanziaria si trasformi in catastrofe di liquidità.