Carney (BOE) non si sbilancia sulla “Brexit”. Sterlina poco mossa su euro e dollaro

Ieri sera il governatore della Bank of England, il canadese Mark Carney, ha discusso le problematiche relative al rapporto tra la Gran Bretagna e l’Europa, in vista del referendum per l’uscita del paese britannico dall’UE atteso per fine 2017. Il premier David Cameron, però, vorrebbe anticipare i tempi (maggio 2016?), anche per programmare la “Brexit” in modo tale che non ci siano eccessive ripercussioni sul sistema finanziario e sull’economia nazionale.

Dalle parole di Carney si carpisce che Londra sia sempre più lontana da Bruxelles, per cui la “Brexit” potrebbe diventare realtà nel giro di un paio d’anni (o anche meno) nonostante ci sia la volontà della classe politica inglese di mantenere buoni rapporti con l’Europa, ma senza fare troppe concessioni né dal punto di vista politico né monetario. Intervenuto dalla prestigiosa Università di Oxford, il banchiere canadese non si è “sbottonato” molto sulla vicenda, anche per non provocare particolari shock sui mercati finanziari internazionali.

Gli investitori sembrano al momento più interessati alle prospettive di crescita dell’economia britannica, e alla forward guidance sui tassi di interesse, piuttosto che alla “Brexit”. L’economia della Gran Bretagna resta in salute, con un mercato del lavoro tonico, consumi in ripresa e un settore immobiliare sempre più frizzante, ma il costo del denaro non dovrebbe essere aumentato né entro fine anno né nel 2016. Il problema numero uno sta diventando la bassa inflazione, che di recente si è tramutata addirittura in una crescita negativa dei prezzi al consumo.

La Bank of England dovrebbe mantenere la politica monetaria accomodante ancora per molto tempo, ma sempre vigilando sulle dinamiche dei prezzi nel settore immobiliare. Sul forex la sterlina continua a vivere di alti e bassi, con il tasso di cambio Sterlina/Dollaro intorno a 1,54 e il cross Euro/Sterlina in area 0,7350. Nel medio periodo, però, la valuta di Sua Maestà dovrebbe muoversi verso l’alto sia nei confronti della moneta unica sia dello yen, mentre il “Cable” potrebbe sperimentare un andamento altalenante tra 1,58 e 1,50 da qui a fine anno.