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Carige: cda approva manovra di risanamento da 700 mln, inclusa cessione di asset
martedì 4 luglio 2017, di
Nuovi sviluppi sulla strada del risanamento di Banca Carige.
Ieri il cda, guidato per la prima volta dal neo ad Paolo Fiorentino, ha dato il via libera all’operazione di aumento di capitale da 500 milioni e a dismissioni per 200 milioni, per un totale di 700 milioni di euro.
Le dismissioni riguarderanno il vasto patrimonio immobiliare della banca, la controllata del credito al consumo Creditis e la piattaforma di recupero crediti in sofferenza (Npl).
Il Cda di Carige ha infine nominato Andrea Soro (ex Unicredit ed ex Credit Suisse) quale nuovo Cfo del gruppo.
L’assemblea per la delibera dell’aumento sarà convocata nella prossima riunione del cda in programma il 10 luglio.
Carige: aumento di capitale da 500 milioni
Per la realizzazione dell’operazione di aumento di capitale da 500 milioni, da lanciare entro fine anno, Carige sottolinea che ha già siglato un accordo di pre-garanzia con Credit Suisse, che assume il ruolo di joint global coordinators, e Deutsche Bank che assume il ruolo di joint bookrunners.
L’accordo di pre-garanzia prevede il rispetto di alcune disposizioni specifiche tra cui “l’approvazione e attuazione di un piano industriale e finanziario sostenibile”, ivi incluse “l’implementazione delle dismissioni di asset, nonché al feedback degli investitori in relazione alla prospettata operazione di aumento di capitale”.
Qualora “tutte le condizioni siano soddisfatte per ciascuno dei joint global coordinators, l’accordo di pre-garanzia prevede la stipula di un contratto di garanzia per la sottoscrizione di eventuali azioni di nuova emissione rimaste non sottoscritte”.
Carige: strategia di gestione Npe e processo di de-risking
In una nota diffusa da Banca Carige si legge che il cda “ha approvato le nuove linee guida nella strategia di gestione degli Npe (non performing exposures) e le azioni di rafforzamento patrimoniale finalizzate a completare il processo di de-risking del gruppo”.
Attraverso una revisione strategica del portafoglio di attività della banca, sono state individuate una serie di azioni di rafforzamento patrimoniale che rispettano i target Srep (processo di valutazione e revisione della supervisione) assegnati dalla BCE, vale a dira la discesa degli Npe a 5,5 miliardi entro il 2017, a 4,6 entro il 2018 e a 3,7 entro il 2019.
Il perseguimento di tali obiettivi viene concretizzato attraverso una strategia di gestione del portafoglio delle inadempienze probabili (Utp), che prevede il miglioramento del tasso di copertura media e alcune azioni di de-risking su posizioni rilevanti in aggregato.
Per rafforzare la banca dal punto di vista patrimoniale sono state individuate 4 macro aree di azione:
- “la cessione di asset di pronta valorizzazione” tra cui alcuni immobili di pregio delle sedi di Milano, Roma e Londra;
- la cessione della partecipazione totalitaria nella società di credito al consumo del Gruppo, Creditis spa;
- la cessione del ramo d’azienda relativo “alla piattaforma di recupero dei crediti in sofferenza e il business di acquiring, ovvero i servizi di incasso relativi ai contratti Pos” (merchant book).
In base al processo di revisione integrale della attività della Banca si prevede anche “la ridefinizione della strategia complessiva” relativa al portafoglio Npe ai fini del deleveraging ossia della riduzione del livello di indebitamento.
Carige: processo di dismissione degli Npl
Nella nota diffusa da Banca Carige si chiarisce che il processo di dismissione degli Npl, avviato con la cessione di un portafoglio di circa 490 milioni mediante cartolarizzazione assistita da Gacs, da finalizzare entro il corrente esercizio, “proseguirà con ulteriori dismissioni per circa euro 1,2 miliardi”.
La Banca sottolinea che questa nuova impostazione presenta “un minore grado di complessità operativa e maggiore rapidità di esecuzione rispetto alle misure originariamente previste” sotto la guida dell’ex ad Guido Bastianini.