Canali Rai, nuove frequenze: il calendario per ogni Regione

Luna Luciano

4 Gennaio 2022 - 23:16

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A breve nuove frequenze per i canali Rai trasmessi sul digitale terrestre: ecco quando accadrà, dove e cosa bisogna fare.

Canali Rai, nuove frequenze: il calendario per ogni Regione

Nuove frequenze per i canali della RAI. Continua quindi il progetto di refarming che vede appunto il riposizionamento delle frequenze per alcuni canali della rete televisiva.

Un’azione questa che andrà a interessare le Regioni del paese in diversi momenti. Infatti se dal 15 novembre al 2 dicembre 2021 il refarming ha riguardato da vicino la Sardegna, adesso è la volta delle altre Regioni. Ecco quali canali andranno ri-sintonizzati e quando.

Canali Rai, nuove frequenze: cos’è il refarming?

Il refarming, per chi non ne fosse a conoscenza, è il rilascio della banda 700 MHz, che comporta di conseguenza il riposizionamento delle frequenze assegnate alle emittenti televisive sulla banda sub700, seguendo le linee imposte dal Piano Nazionale di Assegnazione Frequenze.

Canali Rai: nuove frequenze ma per quali canali?

Esattamente come previsto dalle tempistiche dettagliate del Ministero dello Sviluppo Economico, dopo essersi occupati del refarming in Sardegna, dal 3 gennaio è stata la volta del riassetto delle frequenze per alcuni dei canali Rai trasmessi sul digitale terrestre, quali:

  • Rai 1;
  • Rai 2;
  • Rai 3;
  • Rai News 24.

Un’operazione questa del riassetto delle frequenze che prevede un piano dettagliato e che secondo le tempistiche interesserà le Regioni del paese in diversi momenti, giungendo a compimento il 30 giugno 2022.

Canali Rai, nuove frequenze: dove e quando

Si è quindi concluso con successo e regolarmente il processo di refarming in Sardegna, avvenuto tra il 15 novembre e il 2 dicembre , rispettando le tempistiche previste. L’ultima data che coinvolgerà la Regione è stata fissata per il 4 gennaio 2022 quando verrà effettuata la riorganizzazione delle frequenze relative ai principali canali RAI. È il momento quindi di procedere con la seconda tappa del processo di refarming che coinvolgerà gran parte delle Regioni del Nord Italia. Nello specifico la riorganizzazione delle frequenze è iniziata il 3 gennaio e dovrebbe concludersi il 14 marzo 2022. Ecco riportato di seguito il calendario per ogni Regione:

  • dal 3 gennaio è stato avviato il refarming in Valle d’Aosta;
  • dal 10 gennaio sarà la volta del Piemonte;
  • dal 20 gennaio toccherà alla Lombardia;
  • dal 10 febbraio continuerà il refarming in Trentino-Alto Adige;
  • dal 24 febbraio sarà la volta del Veneto;
  • dal 1° marzo in toccherà al Friuli Venezia Giulia;
  • dal 2 marzo infine sarà la volta dell’Emilia-Romagna.

Inoltre il Canale Rai News 24 dal 3 gennaio ha iniziato progressivamente a trasmettere in alta definizione, risultando quindi visibile solo ed esclusivamente dai televisori che sono in grado di assicurare un supporto all’HD oppure da quelli a cui è possibile collegare un decoder con questa funzionalità.

Canali Rai, nuove frequenze: cosa fare?

Il refarming è quindi entrato ufficialmente nella Seconda Fase, ma cosa comporterà realmente per gli utenti? Al momento della conclusione del refarming gli utenti non dovranno far altro che risintonizzare il televisore o il decoder il momento in cui si renderanno conto di non riuscire più a vedere i canali della RAI.

Infatti proprio dal 4 gennaio 202 i telespettatori sardi dovranno eseguire nei prossimi giorni la risintonizzazione della propria TV (o decoder) per poter agganciare le nuove frequenze ricollocate e visualizzare correttamente questi canali e i propri programmi preferiti.

Il 2022 sarà quindi l’anno di transizione verso la “Nuova TV”, la cui introduzione è fissata per l’1 gennaio 2023, con l’adozione in tutta Italia dello standard DVB-T2. Il Digital Video Broadcasting – Second Generation Terrestrial (DVB-T2) è il nuovo standard presente nei decoder per digitale terrestre del 2021, rappresenta la nuova era per la trasmissioni in alta definizione, la quale oltre a comportare una maggiore qualità audiovisiva permetterà ai vari provider di lasciare libere le frequenze 694-790 MHz, quelle adibite per il 5G.

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