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Cambio euro-dollaro tenta un timido rialzo: test decisivo a 1,11

mercoledì 29 giugno 2016, di Matteo Bienna

Il cambio euro-dollaro apre la giornata odierna a 1,107, dopo il rimbalzo dell’ultima sessione con il quale è stato rosicchiata una piccola parte del crollo avuto con la Brexit.

L’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea ha portato il cambio nel range di prezzo compreso tra 1,10 e 1,11, all’interno del quale si è mosso in questa prima parte della settimana.

Le istituzioni europee e i principali esponenti dei paesi membri stanno vivendo giorni di grande indecisione e incertezza riguardo le sorti future del rapporto tra UE e Regno Unito, processo che si sta perfettamente riflettendo nell’andamento del cambio, bloccato in una timida fase di ritracciamento.

I dati positivi per il mercato USA usciti durante la giornata di ieri sul PIL trimestrale e sulla fiducia dei consumatori non sembrano aver smosso la situazione di euro-dollaro, il cui cammino dipende sempre più in maniera esclusiva dalle vicende interne alla Comunità e nei dialoghi con il Regno Unito.

Vediamo ora più nel dettaglio le prospettive a breve termine del cambio euro-dollaro, al centro di una settimana di immobilismo decisionale.

Euro-dollaro incagliato in una timida fase di recupero: pronta la ripresa del ribasso?

Il cambio euro-dollaro accoglie l’apertura dei mercati europei con un timido rialzo ma rimanendo sempre all’interno del range di prezzo tra 1,104 e 1,109, nel quale viaggia dalla giornata di ieri.

L’incertezza riguardo le sorti del rapporto tra Unione Europea e Regno Unito non sembrano vicine ad una soluzione e la ripresa dei mercati di ieri sembra aver congelato per un attimo le preoccupazioni dell’immediato post-Brexit.

Il summit di questi due giorni ha infatti portato un calo della volatilità nei mercati e i conflitti tra le intenzioni di Cameron di allungare i tempi e quelle dei membri dell’UE sembrano aver messo in stallo la situazione.

Euro-dollaro, dal canto suo, rimane intrappolato all’interno di una timida fase di ritracciamento iniziata dopo essersi ripreso dai minimi sotto l’1,10, come osservabile dal seguente grafico H4:

I ritracciamenti di Fibonacci mostrano come il livello di 23.6, superato a fatica, abbia poi rappresentato un supporto utile ad un rialzo in vista di un raggiungimento del 38.2, poco sopra l’1,11.

Dopo un test avvenuto durante la giornata di ieri di questo livello di resistenza il prezzo non è più riuscito a superare con decisione l’1,109, senza però invertire neanche al di sotto dell’1,104.

L’incapacità mostrata finora da euro-dollaro di risalire oltre il 38.2 potrebbe essere letta come una premessa per la ripresa del movimento ribassista. In quest’ottica sarà quindi importante un eventuale secondo test dell’1,11 laddove dovesse avvenire in giornata.

L’impressione è infatti quella che solo un superamento deciso di quota 1,11 farebbe da apripista ad una seria continuazione del movimento rialzista, con euro-dollaro che sarebbe altrimenti predisposto a tornare verso il primo supporto a 1,104, seguito da quello a 1,10.

Gli oscillatori si sono ripresi dallo shock della notte di venerdì e sembrano tornati su livelli di equilibrio, in particolare l’RSI. Entrambi mostrano una prevalenza nelle ultime ore del movimento rialzista, le cui velleità dovranno però trovare presto realizzazione, prima che il trend ribassista dominante torni a prendere il sopravvento.

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