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Brexit: perché si è dimesso l’ambasciatore britannico presso l’UE?

mercoledì 4 gennaio 2017, di Marco Frattaruolo

Sir Ivan Rogers, ambasciatore del Regno Unito presso l’Unione Europea, ha rassegnato a sorpresa le proprie dimissioni. L’annuncio di Rogers, uno tra i più autorevoli diplomatici britannici, arriva a ridosso dell’inizio della delicata procedura che porterà il Regno Unito a scindersi definitivamente dall’Europa.

Le dimissioni di Rogers aprono un’ulteriore falla politica nel Regno Unito a poche settimane dall’apertura dei negoziati di uscita e delle trattative commerciali con i 27 paesi membri dell’Unione Europea. Rogers era infatti considerato uno dei diplomatici più esperti di Unione Europea, e avrebbe sicuramente dovuto svolgere un ruolo chiave all’interno dei prossimi negoziati.

Rogers, prima e dopo il referendum sulla Brexit, aveva portato avanti il negoziato del governo Cameron con l’Unione, in virtù del quale il Regno Unito era riuscito ad ottenere alcune importanti concessioni da Bruxelles. Come l’ex premier Cameron, Rogers si era schierato fin da subito contro una eventuale Brexit. Il suo mandato sarebbe scaduto il prossimo novembre.

Perché l’ambasciatore britannico presso l’UE si è dimesso?

L’ormai ex ambasciatore britannico all’Ue Sir Ivan Rogers non ha spiegato il motivo delle sue dimissioni, specificando soltanto di aver lasciato il suo incarico in anticipo rispetto alla fine ufficiale del suo mandato, prevista a novembre 2017. Secondo molti, però, all’origine della sua decisione vi sarebbero le aspre critiche mosse nei suoi confronti dal fronte pro-Brexit, che lo criticavano per la sua poca incisività e per mostrarsi troppo filo-europeo, e la sua contrarietà alle strategie che il governo guidato da Theresa May, da Rogers considerato poco informato e preparato sui negoziati con Bruxelles, intenderebbe adottare.

Sir Ivan Rogers è da sempre stato molto critico nei confronti dell’esecutivo del primo ministro conservatore Theresa May, tanto che lo scorso anno, in un discorso off-the-record, aveva lo ammonito che ci sarebbero voluti dieci anni e non i due previsti dalla trattativa per completare l’uscita del Regno Unito dall’Europa e per negoziare con essa un accordo di libero scambio. All’epoca il fronte pro-Brexit aveva chiesto a gran voce di sostituire Rogers con un “diplomatico più energeticamente pro-Brexit”.

Dimissioni dell’ambasciatore britannico all’Ue: i commenti

Come riportato dal Sole 24 Ore, tra i primi a commentare le dimissioni di Sir Ivan Rogers è stato Charles Grant, direttore del Centre for European Reform, che a questo punto si è detto molto pessimista circa una eventuale soft-exit del Regno Unito dall’Europa:

“le dimissioni di Ivan Rogers rendono meno probabile un buon accordo su Brexit, perché era una delle poche persone al vertice capiscono la Ue”

A festeggiare le dimissioni dell’ambasciatore Ivan Rogers è il fronte pro-Brexit. Nigel Farage, ex leader dell’UKIP, partito indipendentista e convintamente anti-europeista, attraverso Twitter ha commentato:

“I welcome the resignation of UK ambassador to Brussels, Ivan Rogers. The Foreign Office needs a complete clear out.”

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