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Borse europee: 5 motivi che anticipano il proseguimento del rialzo

giovedì 23 febbraio 2017, di Flavia Provenzani

L’investimento nelle borse europee conviene ancora? Dove si trovano le migliori opportunità sull’azionario in Europa?

L’incertezza politica in vista delle elezioni europee e il rafforzamento dei movimenti anti-Euro rafforzano i dubbi degli investitori nei confronti delle borse d’Europa.
Tuttavia, le valutazioni e i dati storici ci mostrano che la performance è buona, anche al di sopra di Wall Street che continua a segnare massimi da record.

Prendiamo spunto da un approfondimento recentemente pubblicato sul portale americano MarketWatch e definiamo quali sono i 5 motivi per cui, secondo gli analisti, investire nelle borse europee conviene anche oggi.

Borse europee: 5 motivi per cui investire conviene ancora

Dalle performance recenti alla qualità delle valutazioni, dall’eccessivo allarmismo verso le elezioni europee e la bontà delle ultime trimestrali, esaminiamo i 5 punti che ci mostrano il perché investire, ad oggi, sulle borse europee.

1) Buona performance
Sono offuscate da Wall Street che segna continuamente nuovi massimi storici, ma anche le borse europee stanno performando bene dall’inizio del 2017.
Dal 1° dicembre, l’iShares MSCI Germany ETF è in rialzo di circa il 12% contro il +7% dell’S&P 500, un segno chiaro che l’economia più potente d’Europa offre una buona opportunità per gli investitori.
E per quanto riguarda i PIIGS, sia l’iShares MSCI Italia ETF che l’iShares MSCI Spagna sono in rialzo di circa il 9%, meglio anch’essi dello S&P 500. Anche allargando lo spettro della nostra analisi la situazione appare positiva: l’ETF Vanguard FTSE Europe è in rialzo di quasi il 9% da dicembre.

Certo, la performance passata non è garanzia di rendimento futuro, ma la forza delle recenti trimestrali nell’azionario in Europa mostrano che i guadagni non sono del tutto immeritati. E dal momento che molti titoli sono ancora valutati correttamente dopo il loro rialzo, è ragionevole aspettarsi che il momentum rialzista possa continuare.

Utili e vendite in crescita
Gli analisti di J.P. Morgan hanno recentemente osservato che la crescita degli utili in tutto lo Stoxx Europe 600, che raccoglie i principali titoli europei, è di circa il 10% in aggregato ed è positiva per 9 settori su 10.

"I ricavi sono sorprendentemente in rialzo", così hanno notato gli analisti - il 61% delle società ha battuto le stime portando la crescita media delle vendite sopra il 2%.

La qualità delle valutazioni
Molti listini europei erano dati per morti dopo la Brexit, il gap delle valutazioni tra l’S&P 500 e lo Stoxx Europe 600 a giugno ha toccato i massimi del 2011, raggiunti l’ultima volta durante la crisi del debito europeo. Alla fine del 2016, mentre il Giappone e gli Stati Uniti avevano un rapporto prezzo-utili rispettivamente a circa 25 e 26, molti titoli europei erano scambiati alla metà del ratio - il rapporto in Norvegia e Austria a rapporti era a 14, così come anche nei paesi più in difficoltà come Portogallo e Italia.

Scenario simile anche per il rapporto prezzo-per-vendita, che divide la capitalizzazione di mercato per le entrate derivanti dalle vendite - il rapporto per lo S&P è di circa due volte, mentre in Francia era di 0,9 volte le vendite alla fine del 2016, in Germania di 0,8 volte. Il messaggio è univoco: i titoli azionari europei sembrano avere valutazioni molto più convenienti rispetto a quelle offerte da altre piazze azionarie del mondo sviluppato.

L’allarmismo eccessivo sulle elezioni europee
Allontaniamoci dagli allarmismi sui problemi potenziali per l’Europa qualora Marine Le Pen diventasse il prossimo presidente della Francia. Guardando il grafico dei titoli azionari europei per il 2016 notiamo che, nonostante il referendum Brexit abbia causato effettivamente un ribasso nel breve termine, non è riuscito a trasformarlo in un vero e proprio crollo. Infatti, dal 22 giugno - il giorno precedente alle votazioni del Regno Unito - FTSE 100 può vantare fino ad oggi una crescita del 17%, mentre il DAX tedesco è salito del 19%, rispetto al 13% dell’S&P 500.

Puntare sul lungo termine
Non c’è bisogno di prevedere perfettamente i minimi per trarre un buon profitto da un rimbalzo: chi pensa che conviene ancora investire nelle azioni europee ha necessariamente fede nel fatto che le borse europee non crolleranno nei prossimi mesi.
Non bisogna necessariamente registrare subito dei profitti da giganti derivante dall’azionario d’Europa: in questo contesto si punta al lungo termine.

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