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Barack Obama è stato il Presidente di part-time e precariato

mercoledì 21 dicembre 2016, di Maurizio Contini

Barack Obama ha ormai concluso il suo mandato e dopo 8 anni di presidenza si cominciano a tirare le somme, in modo da capire cos’è cambiato negli Stati Uniti negli ultimi anni.
Donald Trump potrebbe però avere delle brutte sorprese, dal momento che i dati sul lavoro già mostrano una situazione differente da quella che si credeva.

Uno studio delle due principali università americane, Harvard e Princeton, rivela infatti che i 10 milioni di nuovi posti di lavoro creati con Obama sarebbero ben diversi da come ci si aspettava.
I posti di lavoro sono stati creati, ma a scapito dei lavoratori, che devono accettare posti part-time o con poche garanzie.

Vediamo insieme cos’è venuto fuori dalla ricerca e in che modo potrebbe influire sulla situazione occupazionale in America. Il tasso di disoccupazione potrebbe infatti lievitare in caso “esplodesse questa nuova bolla”.

Barack Obama: uno studio su i 10 milioni di posti di lavoro

Barack Obama a conti fatti sembra esser stato il presidente del precariato, dal momento che i posti creati questo sono: dei lavori temporanei. Uno dei più grandi risultati ottenuti dal Presidente uscente, oltre all’Obama Care, sarebbe infatti un dato gonfiato.
Questo è quello che emerge dallo studio di Harvard e Princeton.

Analizzando con attenzione i dati si vede infatti che in verità il 95% delle posizioni lavorative erano a tempo, saltuarie o part-time.
La ricerca svolta dagli economisti Lawrence Katz, della Harvard University, e Alan Krueger, della Princeton University mostra che la percentuale di lavoratori negli Stati Uniti, durante l’era Obama, che stavano lavorando in questo tipo di impieghi temporanei, è aumentata dal 10,7% al 15,8% della popolazione.

Un dato che deve far preoccupare, dal momento che questi impieghi, essendo temporanei, ad un certo punto si concluderanno, portando così ad un aumento del tasso di disoccupazione.
Una triste eredità che dovrà affrontare il nuovo Presidente, che non ancora insediatosi ha già suscitato grandi polemiche in tutto il paese.

Krueger, ex presidente del Consiglio della Casa Bianca dei consulenti economici, si dichiara sorpreso dai dati. Ciò indica infatti che il tasso di disoccupazione è più alto di quello che si pensa e soprattutto che gli americani faticano a trovare un posto fisso e a tempo pieno.

Ciò comporta che la maggior parte dei lavoratori svolgono due mestieri oppure cercano di vivere al limite della povertà, provando ad arrivare a fine mese con ciò che guadagnano.

I 10 milioni di posti di lavoro erano una balla?

In sostanza si deve rispondere in modo affermativo a questa domanda, dal momento che essendo posti a tempo determinato non posso influire sul lungo periodo.
Una sorta di palliativo quello che ha creato Obama, che abbassa sul momento il tasso di disoccupazione, ma senza dare una soluzione definitiva.

Un po’ come avviene in Italia, dove il Governo promette bonus per l’occupazione e incentivi per l’assunzione, ma una volta chiusi i rubinetti dei fondi la situazione ritorna a stagnare.
Lo stesso potrebbe avvenire anche per l’occupazione negli Stati Uniti, dove il tasso di disoccupazione potrebbe ben presto impennarsi.

Pensate infatti per un attimo al momento in cui oltre 9,5 milioni di posti di lavoro si chiuderanno e di conseguenza 9,5 milioni di persone si troveranno disoccupate. Un dato che inciderà su richiesta di sussidi, disoccupazione e di conseguenza sulle tasche dello Stato.

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