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Banche italiane, Bankitalia: "Emergono ombre sulla loro gestione". Consob: "Vigilare su ingresso fondi esteri"
mercoledì 26 marzo 2014, di
Emergono più ombre che luci dal rapporto di Bankitalia sulla salute della banche italiane. A parlare di un "quadro con molte ombre" è il Capo del Dipartimento di Vigilanza Bancaria e Finanziaria Banca d’Italia Carmelo Barbagallo intervenendo ad un convegno sui doveri e le responsabilità degli amministratori delle banche.
Il documento pubblicato da Bankitalia sottolinea l’importanza di osservare e vigiliare con attenzione sulla gestione degli istituti bancari perché da questa dipende una buona qualità del servizio offerto ai correntisti. Essere un buon banchiere nella situazione di crisi economica di oggi è compito arduo e necessità di capacità e competenze. Infine, afferma Bankitalia, disporre di una governance adeguata sarà ancora più fondamentale nel prossimo futuro. L’avvio del meccanismo di vigilanza unico e poi, il completamento dell’Unione Bancaria cambieranno radicalmente ordinamenti e mercati e sottoporranno le banche ad un sistema unico di vigilanza fondato su regole comuni e stringenti.
Alla luce dell’importanza riconosciuta alla buona gestione degli istituti Bankitalia come giudica le banche italiane?
Facendo decine di ispezioni nei piani alti della banche sono emersi chiaramente "i fattori di potenziale debolezza del sistema: l’intrinseca opacità dei bilanci delle banche, i conflitti di interesse di operatori che avrebbero dovuto fornire le informazioni necessarie alla disciplina di mercato (revisori, società di rating), il moral hazard connesso con l’aspettativa di garanzie implicite di salvataggio pubblico, specie per le banche di maggiori dimensioni (too big to fail)".
Bankitalia ha effettuato analisi a livello nazionale, ma anche internazionale sulle banche che più di altre stanno soffrendo la crisi. Queste analisi hanno restituito "un quadro con molte ombre, anche sui temi su cui si concentra il convegno di oggi: consigli di amministrazione carenti sul piano delle professionalità, non in grado di fissare ex ante chiari obiettivi di rischio e di valutare ex post l’effettiva situazione dell’intermediario; amministratori non esecutivi scarsamente informati e poco attivi nella funzione di controllo; consigli con numerosi comitati interni senza una chiara definizione dei rispettivi compiti; incentivi ad amministratori e ad altre figure aziendali distorti da prassi di remunerazione non ben collegate ai rischi e all’andamento non di breve periodo dei profili economico-patrimoniali e di liquidità della banca, sistemi di gestione e controllo dei rischi frammentati e incompleti; flussi informativi poco tempestivi e affidabili". Questa l’impietosa analisi di Carmelo Barbagallo.
Governance
Negli anni, ammette Bankitalia la governance della banche italiane è migliorata, ma la Banca d’Italia scrive che ci sono "ancora margini non trascurabili di miglioramento" soprattutto in rapporto al numero dei membri che siedono nei board.
"Il numero dei consiglieri - scrive Bankitalia - permane in media elevato; la valutazione della loro professionalità non sempre è sufficiente ad assicurare la presenza nel board di esperienze adeguate e diversificate; l’equilibrio di genere è sovente trascurato; il ruolo svolto dal Presidente non è sempre coerente con la funzione non esecutiva assegnatagli".
Proposte
Il documento conclude la propria analisi con delle ulteriori proposte di miglioramento.
L’obiettivo delle nuove norme è quello "di assicurare che il Consiglio di amministrazione governi efficacemente l’impresa bancaria chiedendo consiglieri congrui per numero e professionalità, nominati attraverso un processo trasparente che elimini la percezione di indebite interferenze, consapevoli del proprio ruolo, attivamente partecipi alle decisioni aziendali".
Timori della Consob
Alla forte critica arrivata alle banche da parte di Bankitalia si aggiungono le preoccupazioni della Consob circa l’eccessiva presenza di fondi esteri nelle banche italiane.
Giuseppe Vegas ricorda che “ogni iniezione di capitale dall’estero nelle banche italiane deve essere valutato positivamente, ma qualche rischio può esserci e bisogna vigilare”. E’ chiaro il riferimento al rafforzamento della proprio presenza nelle banche italiane da parte di Blackrock.
Il numero uno di Consob aggiunge: “Di recente alcune strutture consolidate del Paese non sono in grado di fare il rafforzamento patrimoniale, e anche alcune fondazioni, e ad esse si vanno sostituendo i fondi che aumentano la presenza nelle banche. Giusto? Sbagliato? Non ne farei una questione di nazionalità. Bisogna vedere se queste partecipazioni assumono una rilevanza sistemica”.