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BCE e tassi di interesse: dalla Germania il no al taglio. La voce di Volker Wieland

martedì 23 aprile 2013, di Federica Agostini

I recenti commenti sulla possibilità che la Banca Centrale Europea (BCE) possa decidere di tagliare i tassi di interesse stanno facendo traballare i mercati, ma secondo uno dei consiglieri economici più fidati della Cancelliera Merkel, sarebbe opportuno che la BCE si astenga da eventuali tagli.

Volker Wieland, professore alla Goethe University ha detto in un’intervista alla Cnbc:

"Se mi state chiedendo se sia opportuno che la BCE tagli i tassi di interesse, io direi no. Perché la politica [della banca] è già allentata con un’ampia offerta di liquidità e assistenza per quella di emergenza."

Wieland è uno dei "5 saggi", organo che dal 1960 ha la voce economica più influente in Germania e a cui la Merkel fa riferimento quando si tratta di prendere decisioni in materia di politica economica.

BCE: presupposti per il taglio

Ieri, il vice presidente della BCE, Victor Constancio, ha detto che il taglio ai tassi "rimane sempre una possibilità", notando come l’inflazione stia scendendo.

L’inflazione in calo e la crescita inesistente sono due fattori che potrebbero indurre la Banca Centrale Europea ad intervenire sui tassi di interesse al prossimo meeting del 2 maggio.

Tuttavia, c’è ancora la possibilità che Draghi aderisca alla visione di Wieland. Il professore ha lavorato diversi anni alla Federal Reserve a Washington, è un consigliere della BCE ed ha una grande influenza sulla Cancelliera tedesca.

I commenti di Wieland sopraggiungono nel giorno in cui dalla Germania arrivano notizie di un forte rallentamento economico. I dati PMI pubblicati questa mattina, infatti, segnano un violento calo nell’attività produttiva tedesca per il mese di aprile.

Inoltre, i "saggi" hanno già dimezzato le loro prospettive per la crescita economica tedesca del 2013 tagliandole dallo 0.8% allo 0.3%, soprattutto per via di un "quarto trimestre più debole delle attese e un minor contributo delle esportazioni", ha spiegato Wieland.

Elezioni tedesche, il punto di Wieland

A cinque mesi dalle elezioni tedesche e senza una chiara maggioranza che emerga dai sondaggi, alcuni investitori hanno di recente espresso una serie di preoccupazioni riguardo al possibile esito del voto tedesco e ad eventuali effetti sui listini della Germania. A proposito di tale impatto, Wieland risponde:

"Credo che l’incertezza in Germania, in relazione agli investimenti, non riguardi le elezioni, ma l’intera situazione in Europa. Quali soluzioni si possono trovare per paesi come l’Italia, che ha un ruolo centrale e non può essere salvata dal ESM, o come il Portogallo, sul quale grava molta incertezza? È da queste situazioni che emerge incertezza."

  • Il rischio più grande? Gli Eurobond

"Anche se le elezioni sono ancora aperte, si potrebbe arrivare ad una grande coalizione, ma c’è anche un nuovo partito anti-euro, che potrebbe arrivare in parlamento. [...] Secondo la mia opinione personale, uno dei pericoli maggiori sarebbe imbattersi in un nuovo governo aperto agli Eurobond. Credo che avere un debito comune, senza alcuna funzione da parte di uno stato nazionale o uno Stato Federale Euruopeo con poteri centrali, sarebbe una pessima idea, fortemente destabilizzante nel medio termine."

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