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BCE e tassi di interesse: ci sarà il taglio? Previsioni e analisi degli esperti

mercoledì 9 gennaio 2013, di Federica Agostini

Secondo un numero crescente di economisti ed esperti, si fa sempre più prossimo il momento in cui la Banca Centrale Europea si dica pronta al taglio sui tassi di interesse che passeranno dallo 0.75% allo 0.50%. Vediamo perché e quali sono le previsioni e le analisi per domani, 10 gennaio 2013, in cui è previsto il meeting del direttivo BCE che sarà seguito dalla consueta conferenza stampa.

BCE: il taglio è l’asso nella manica?

Il governatore Mario Draghi ha preso decisioni importanti in questo suo primo anno di carica: la famosa promessa per la salvaguardia dell’Euro che passa anche per l’introduzione del sistema delle OMT (Outright Monetary Transaction); che il taglio ai tassi di interesse sia la prossima mossa, l’asso nella manica di Draghi?

Un taglio porterebbe i tassi sui depositi dallo zero alla zona negativa. Se da una parte questo intervento incentiverebbe l’interscambio bancario, dall’altra sarebbe meno allettante per i comuni risparmiatori. Al momento il costo di rifinanziamento è allo 0.75%, ma ha poco effetto sul breve termine, visto che la BCE ha già reso meno costoso l’accesso al credito.

Previsioni degli esperti

Secondo la maggior parte degli esperti, questo mese la BCE manterrà i tassi di interesse invariati, sebbene ci sia un numero crescente di analisti che ritiene sempre più verosimile la possibilità di un taglio entro marzo 2013, secondo quanto riportato da un sondaggio Reuters.

L’ultimo taglio approvato dal direttivo BCE risale allo scorso luglio, quando il riferimento fu spostato dal 1% allo 0.75%. Da allora, le condizioni economiche della zona Euro sono rimaste nella stagnazione, quando non del tutto peggiorate. Il quadro economico dell’Eurozona lascia poco spazio alle interpretazioni: la recessione è una realtà quanto mai concreta nella regione economica dell’Euro.

Taglio ai tassi di interesse: pro e contro

Date le condizioni economiche, si suppone che la BCE intervenga al più presto per promuovere il recupero dell’economia e il taglio ai tassi di interesse rientra nelle misure "convenzionali" di stimolo alla crescita.

Più volte la BCE ha ribadito come tagliare i tassi di interesse, per l’Eurozona, non sia la misura più adeguata di incentivare l’economia (visto che l’accesso al credito è eterogeneo nei differenti paesi), ma allo stesso tempo le previsioni di crescita BCE sul 2013 sono state riviste al ribasso. Segno evidente che anche la banca centrale è preoccupata rispetto ai segnali pallidi che inviano le economie.

Prima ancora che il costo del denaro, le preoccupazioni maggiori della zona Euro sono l’elevato tasso di disoccupazione, la crescita negativa e le squilibrate condizioni di accesso al credito. Infatti, i dati sui prestiti e sulla circolazione di valuta sembrano suggerire che, nonostante le agevolazioni, le banche fatichino ad elargire prestiti.

Cosa aspettarsi, dunque? Le analisi

 Secondo Morgan Stanley la BCE taglierà presto i tassi su depositi e rifinanziamenti di 0.25 punti base, ma aggiunge: non è un’azione da poter dare per scontata. "La BCE potrebbe preferire attendere prima di intervenire sui tassi, alla luce dei potenziali risvolti politici e diplomatici (con la Germania) che questi potrebbero comportare". Si legge nella nota MS.

 Secondo Carl Weinberg della High Frequency Economics, per impedire il collasso del credito "alla BCE non rimarrà che tagliare il proprio tasso di riferimento nel tentativo di stimolare la domanda di accesso al credito".

 Secondo Michael Derks, FxPro, al consiglio direttivo BCE si discuterà (com’è già accaduto un mese fa) della possibilità tagliare i tassi di interese, ma alla fine la decisione sarà quella di non intervenire perché 0.25 punti base non permetteranno alla BCE di raggiungere lo scopo fissato. "La BCE manterrà invariate le proprie misure anti-convenzionali (OMT) nel tentativo di normalizzare un canale per la corretta trasmissione della politica monetaria" conclude poi Derks.

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