Home > Altro > Archivio > Aumento rendite catastali: non solo Roma, 17 Comuni al via. Ecco come fare (…)
Aumento rendite catastali: non solo Roma, 17 Comuni al via. Ecco come fare ricorso
martedì 11 febbraio 2014, di
Aumento rendite catastali e ricorso, un binomio sempre più allettante per i cittadini tartassati dalle imposte sulla casa, soprattutto se consideriamo che, al momento, risulta che ben 17 Comuni - compreso quello di Roma - stiano lavorando sulla possibilità di rivedere, ovviamente al rialzo, il classamento degli immobili (e quindi delle rendite catastali, oltre che delle tasse che gravano sulle abitazioni).
Aumento rendite catastali immotivate? Cosa dice la Cassazione
Una mossa del tutto unilaterale contro la quale un proprietario di casa sembrerebbe non poter fare praticamente nulla, e invece non è così: la sentenza 2357 emessa il 3 febbraio dalla Quinta sezione della Cassazione, infatti, ci racconta una storia molto diversa. Se da una parte c’era un ente locale che aveva ritenuto di alzare di propria iniziativa il valore catastale in base a una stima approssimativa, dall’altra il ricorrente si era appellato al fatto che l’attribuzione della nuova rendita fosse:
Astratta e fondata su mera ipotesi.
Insomma, un’operazione fatta sulla carta. E, in questo caso, la Corte si è schierata con il cittadino, stabilendo che il Comune debba dimostrare che nel quartiere interessato alla rivalutazione ci siano stati interventi di riqualificazione urbanistica tali da giustificare l’aumento. Un pronunciamento utile, quindi, ma non unico nel suo genere: già nel 2009 (sentenza 4507 del 25 febbraio) e nel 2012 (sentenza 9629) i giudici avevano stabilito che il classamento delle abitazioni debba essere motivato.
Quali sono i Comuni che hanno attivato il processo revisionale
Ma per farci un’idea della vastità del fenomeno di cui stiamo parlando, ecco di seguito la lista dei Comuni interessati al processo revisionale, così come riportata dal quotidiano Libero lo scorso 7 febbraio:
Atri (TE)
Bari (Ba)
Bassano del Grappa (VI)
Casale Monferrato (AL)
Castellaneta (TA)
Cervia (RA)
Ferrara (FE)
Lecce (LE)
Milano (MI)
Mirandola (MO)
Orvieto (TR)
Perugia (PG)
Ravarino (MO)
Roma (RM)
Spello (PG)
Spoleto (PG)
Todi (PG)
I primi passi per fare ricorso
Una lista lunga, che può impensierire più di un cittadino. A Lecce, per esempio, sono già partiti 6 mila ricorsi: meno del 10 per cento dei 70 mila avvisi di revisione di classamento della casa recapitati, probabilmente a causa del percorso lungo e tortuoso per fare ricorso. E’ infatti necessario:
- Verificare l’illegittimità o inesattezza dell’avviso;
- Incaricare un professionista per fare ricorso;
- Notificare il ricorso entro 60 giorni entro 60 giorni dalla data di notifica dell’avviso, intestandolo alla Commissione tributaria provinciale territorialmente competente e all’ufficio che ha emesso l’atto;
- Pagare il contributo a ruolo dovuto per le cause di valore indeterminabile;
- Effettuare le costituzione in giudizio entro 30 giorni dalla proposizione del ricorso;
- In caso di esito negativo, si può impugnare la sentenza entro 60 giorni presso la Commissione regionale competente.
Una volta fallito anche quest’ultimo tentativo, comunque, resta ancora la carta della Cassazione da giocare.