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Amnistia e indulto, sovraffollamento carceri: allarme sanità e suicidi, ma il Governo che fa?

lunedì 26 settembre 2016, di Simone Micocci

Amnistia e indulto, novità: preoccupa la situazione delle carceri italiane, dove più della metà dei detenuti è affetto da una patologia.

Il Ministro della Giustizia Orlando in più di un’occasione ha ribadito che la concessione dell’amnistia o dell’indulto non è nei piani del Governo Renzi, anche perché il sovraffollamento delle carceri italiane si sta man mano riducendo. Tuttavia, il quadro che emerge dal Congresso Simspe-OnlusAgorà Penitenziaria” è molto preoccupante e non sembra rispecchiare quanto dichiarato da Orlando.

Infatti, analizzando i numeri del nuovo report sulle carceri notiamo che tra suicidi e malattie la situazione è preoccupante. Il tasso di sovraffollamento è ancora al 108%, mentre circa il 70% dei detenuti è affetto da almeno una patologia. Una delle possibili soluzioni potrebbe essere la concessione dell’amnistia o dell’indulto per alcune categorie di detenuti, così come indicato nei 4 ddl fermi in Commissione Giustizia del Senato ormai da troppo tempo. Eppure il Governo Renzi non sembra intenzionato a procedere con questi due istituti, come sottolineato dal Ministro Orlando.

La vita dietro le sbarre continuerà ad essere difficoltosa anche nei prossimi mesi. E la percentuale dei suicidi potrebbe addirittura aumentare se non si farà qualcosa entro poco tempo. Di amnistia e indulto non se ne parla, la riforma del processo penale procede a rilento; come verrà risolto il problema del sovraffollamento delle carceri italiane? Un tema delicato, a cui purtroppo non sappiamo rispondere.

Amnistia e indulto, sovraffollamento carceri: tutti i dati

Ad oggi sono 56mila i detenuti nei 193 istituti carcerari che si trovano in Italia. La maggioranza di questi sono uomini (54mila), mentre le donne sono solamente 2 mila. Circa un detenuto su tre è straniero, mentre 18.491 sono coloro che sono stati condannati per reati di droga.

Si tratta di una situazione preoccupante, poiché la capienza delle nostre carceri è di 49.600 posti. C’è un’eccedenza di circa 6.800 detenuti e ciò grava inevitabilmente sulle condizioni igenico sanitarie. Durante il Congresso Simspe-Onlus Agorà Penitenziaria, infatti, l’Istituto Superiore di Sanità ha lanciato un allarme salute all’interno delle carceri, dove i casi di epatite sono 31.500, mentre quelli di Hiv 5.000.

Circa 4 mila detenuti non hanno un posto letto, mentre 9 mila vivono in meno di 4 metri quadrati. L’età media è di 40 anni, mentre del 33,45% di stranieri la maggioranza provengono da Marocco, Romania, Albania e Tunisia.

In totale, tra il 60%-80% di detenuti ha almeno una patologia, nel 48% dei casi di tipo infettivo. Ciò che fa pensare è il fatto che la metà di loro non sa di esserne affetto. Il 32% invece soffre di disturbi psichiatrici e con ciò si spiega l’alto numero di suicidi avvenuti nelle carceri negli ultimi 20 anni.

Amnistia e indulto, sovraffollamento carceri: preoccupano i suicidi

In meno di 48 ore in Toscana due detenuti si sono tolti la vita impiccandosi con le lenzuola del proprio letto. È successo il 22 settembre nel carcere di Lucca, dove un detenuto tunisino si è impiccato dopo essere stato condannato a due anni per rapina. Il mercoledì precedente, invece, è toccato ad un detenuto nel carcere di Grosseto. E non mancano i casi di aggressione al personale di Polizia Penitenziaria, come quando lo scorso 17 settembre a Vercelli un detenuto dopo aver provato ad incendiare la propria cella dando fuoco al materasso e al cuscino ha aggredito due agenti con una lametta.

In totale, quest’anno sono morte già 67 persone in carcere, di cui 25 per suicidio. L’ anno scorso, secondo i dati diffusi dal Ministero della Giustizia, i decessi sono stati 122, 43 i suicidi. La situazione quindi, nonostante rispetto al 2010 ci siano circa 14 mila detenuti in meno, resta preoccupante, come confermato da segretario generale del Sappe, Donato Capece:

“La morte per suicidio di un detenuto in carcere è sempre una sconfitta per lo Stato. La situazione resta allarmante, altro che emergenza superata”.

Il numero dei suicidi sarebbe potuto essere molto più alto, poiché negli ultimi 20 anni gli agenti della polizia penitenziaria ne hanno sventati più di 18mila. Insomma, il Ministero della Giustizia e il Governo Renzi devono assolutamente trovare un rimedio per questa situazione allarmante. Rimedio che però, stando alle indiscrezioni che ci arrivano da fonti interne al Governo, non sarà la concessione dell’amnistia e indulto.

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