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Al via la riforma della giustizia 2013: ecco cosa cambia

domenica 15 settembre 2013, di Valentina Pennacchio

Al via la riforma della giustizia con l’entrata in vigore del dlgs 155/2012, che ridefinisce la geografia giudiziaria italiana. Un processo irreversibile ed “epocale” secondo il ministro Cancellieri, ma che lascia dietro di sé un’ondata di polemiche e un forte malumore tra gli avvocati. A tal proposito il ministro della Giustizia ha dichiarato:

“Tenterò di trovare un punto d’incontro con l’avvocatura consapevole dell’importanza della categoria,ma le lancette indietro non tornano. Ci siamo messi sulla strada della modernizzazione e abbiamo preso un impegno con l’Europa, non possiamo essere sempre e solo un paese che parla e non agisce, aspettiamo la sentenza della Corte costituzionale. Ma è nostra intenzione far partire la riforma”.

Su cui ha aggiunto:

“Siamo chiamati tutti insieme ad affrontare l’avvio della riforma con spirito costruttivo e lealtà istituzionale procedendo in corso d’opera al monitoraggio della situazione per valutare in un prossimo futuro, l’eventualità di interventi correttivi entro i termini previsti dalla legge”.

Infatti:

“Abbiamo già predisposto nelle sue linee essenziali un primo intervento correttivo, con alcune norme organizzative e processuali che renderanno ancora più fluido l’avvio della riforma, mentre adotteremo subito dopo anche un secondo decreto per apportare alcune modifiche dell’assetto territoriale dei nuovi tribunali, così recependo alcune segnalazioni provenienti sia da quest’aula che dai territori”.

Cosa cambia?

La riforma della giustizia causerà la chiusura del 47% delle strutture in tutta Italia, con il conseguente trasferimento di 7.300 dipendenti e 2.700 magistrati. Il risparmio stimato è pari a 80 milioni di euro all’anno, ma vediamo cosa cambia con questa discussa riforma della giustizia. Ecco le novità:

  • chiusura di 30 tribunali;
  • chiusura di 30 procure;
  • chiusura di 220 sezioni distaccate;
  • chiusura di 677 uffici del giudice di pace;
  • trasferimento dei presidi di polizia giudiziaria delle sedi cancellate, senza indennizzo per il trasferimento.

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