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Abolire il canone Rai? Ecco le proposte di Lega e M5S
domenica 15 dicembre 2013, di
Abolire il canone Rai, parole che non suoneranno nuove ai più, ma che sembrano trovare appoggio politico in due partiti normalmente su versanti contrapposti da molti punti di vista: la Lega, guidata dal nuovo segretario Matteo Salvini, e il Movimento 5 Stelle, con Beppe Grillo a svolgere la funzione di leader carismatico.
La petizione della Lega: abolire il canone Rai
Va reso atto alla Lega di aver intrapreso fin dai suoi albori una battaglia contro il canone della tv pubblica, da sempre considerato un balzello anacronistico e inadeguato. Non c’è stata legislatura, infatti, in cui il partito a trazione nordista non abbia scagliato contro il canone tutti gli strumenti previsti dal diritto parlamentare: proposte di legge, ordini del giorno, mozioni. E non è mancato neanche l’appello ai vertici delle istituzioni comunitarie, con tanto di petizione sottoscritta da oltre 14 mila persone e presentata al Parlamento europeo. Eppure, dopo un primo giudizio di ammissibilità, il cammino della petizione a Bruxelles si è tristemente arenato: risale allo scorso ottobre, infatti, la dichiarazione di non competenza da parte della Commissione europea, che non ha ritenuto opportuno riaprire un’indagine sui finanziamenti statali alla Rai, dato che tra il 2003 e il 2005 era già stata certificata la compatibilità del canone con le norme europee sul servizio pubblico. Una triste sconfitta, dunque, che non ha tuttavia fatto perdere d’animo i parlamentari del Carroccio che, anche in questa strana legislatura, hanno dato vita a due proposte analoghe, presentate sia alla Camera dei deputati che al Senato, proponendosi il comune obiettivo di dire finalmente addio all’odiato canone.
Che cosa ne pensa il M5S?
Il movimento di Beppe Grillo ha da sempre avuto toni a dir poco barricaderi per ciò che riguarda il canone Rai (e non solo). Tuttavia, la presidenza dell’apposita Commissione di Vigilanza sembra aver contribuito ad ammorbidire, e non poco, i toni e gli intenti. Pur non rinunciando, almeno formalmente, all’idea della cancellazione, la posizione adottata da Roberto Fico, deputato pentastellato e presidente Vigilanza Rai, si è dimostrata all’insegna della moderazione, proponendo un’eventuale modulazione dell’ammontare a seconda del reddito. Fico, inoltre, propone un’interessante riflessione sul fatto che la BBC, storica emittente inglese, si avvale sì dei finanziamenti previsti dal canone televisivo, ma non trasmette pubblicità sui canali visibili in Inghilterra. Una bella differenza con quanto accade sui nostri canali Rai, insomma.
L’evasione del canone in Italia
Posizioni in parte divergenti, quindi, ma che hanno come comune obiettivo il superamento dell’attuale imposizione prevista dal canone Rai, che sempre meno riscontri trova a livello europeo, dove la strada sembra condurre inevitabilmente a un’imposta generica sui media, tale da pesare su tutti e non solo su chi “sceglie” di pagarla. Ricordiamo, infatti, che secondo l’Associazione Contribuenti Italiani tra il 2005 e il 2012 gli evasori sono raddoppiati, raggiungendo punte del 90% al Sud.