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2012, ritorno alla Lira. Cosa accadrebbe se l’Italia lasciasse l’Euro?

lunedì 23 luglio 2012, di Federica Agostini

Cosa accadrebbe se l’Italia tornasse alla Lira? Il 2012 può diventare l’anno della fine dell’Euro?

Nessuno è in grado di prevedere quali siano gli scenari per l’uscita dell’Italia dall’Euro; allo stesso modo nessuno è in grado di prevedere cosa accadrebbe alla moneta unica se uno dei paesi dell’Eurozona decidesse di tornare al vecchio conio.

Tuttavia, da quanto apprendiamo dalla stampa, se un paese qualsiasi lasciasse la valuta unica, l’Euro sarebbe (prima o poi, in un modo o nell’altro) destinato alla disgregazione.

Ritorno alla Lira, cosa potrebbe accadere?

Per lasciare la moneta unica, l’Italia dovrebbe cominciare a stampare valuta propria, compiendo un’operazione per la quale sarebbero necessari circa due mesi; la Nuova Lira, stampata e gestita dall’Italia, avrebbe sicuramente valore inferiore rispetto all’Euro, anzi, dovrebbe necessariamente essere svalutata per rendere più competitiva l’attività di esportazione dei prodotti italiani.

Secondo alcune analisi, infatti, il mercato delle esportazioni sarebbe proprio quello che consentirebbe all’Italia di poter lasciare la moneta unica (e i dolori a questa associati) e tornare alla lira, senza correre il rischio di ulteriori default.

La svalutazione, così promettente nelle esportazioni, lo sarebbe di meno per i cittadini ed i consumatori. Perché?

Anzitutto, nel momento del passaggio, per evitare la corsa sfrenata agli sportelli (ognuno ritirerebbe i propri risparmi prima che vengano convertiti in euro e, dunque, svalutati) le banche dovrebbero chiudere e i capitali verrebbero convertiti secondo la nuova valuta.

Come la mettiamo con il debito?

Diverse correnti di pensiero propongono soluzioni alternative alla questione che riguarda il debito: lasciando l’Euro, come faremmo a ripagare il debito pubblico? C’è chi sostiene che il debito possa essere ricalcolato secondo il valore della nuova valuta, ma a quel punto quale sarebbe stato il beneficio di lasciare l’Euro?! No, sostengono altri, una voce potente si eleva dal web: l’Italia smetta di pagare il suo debito, riprenda a stampare moneta propria e si dimentichi, una volta per tutte, dell’Euro.

Ritorno alla Lira, quanto tempo ci vorrebbe per ripartire?

Se prendiamo come esempio il modello Argentino potremmo ipotizzare che, prima di un’eventuale ripresa, dovrebbero passare almeno dieci anni, fatti di iperinflazione, moneta poco competitiva e rilevanza esigua sulla scena dei mercati internazionali (dato lo scarso valore della moneta).

Dunque, sul lungo termine il ritorno alla lira potrebbe giocare a nostro favore, ma nell’immediato la nostra vita cambierebbe radicalmente.

Cosa cambierebbe nelle nostre vite?

Il ritorno alla Lira, per certi versi, sembrerebbe un po’ un ritorno al passato; i nostri risparmi, ad esempio, passerebbero dalle banche a sotto il mattone, come in un vecchio film di Totò.

L’economia globalizzata, fatta di acquisti intercontinentali, web shopping e carte di credito sarebbe solo un ricordo; infatti, nel caso di un ritorno alla lira dovremmo riadattare le nostre spese e le nostre abitudini come consumatori. Tutti i prodotti dall’estero costerebbero il doppio, divenendo praticamente inaccessibili per le nostre finanze.

Dovremmo fare molto più affidamento sulla nostra produzione interna, avendo una valuta sfavorevole per il mercato delle importazioni.

Non possiamo sapere con certezza cosa capiterà, in che tempi e quanto questo peserà sulle nostre abitudini. Qualcuno inneggia al ritorno alla lira, altri invece difendono la moneta unica.

Nel breve termine, quel che più è certo, Lira o Euro, i prossimi saranno anni difficili: che si tratti di austerity o della Nuova Lira, presto dovremo essere pronti a cambiare le nostre abitudini.

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