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Corporate America: le cause del nuovo calo degli utili
sabato 20 luglio 2019, di
Entrata nel vivo, la stagione delle trimestrali a stelle e strisce dovrebbe far segnare il secondo calo consecutivo degli utili.
Dopo il –0,3% dei primi tre mesi, tra aprile a giugno gli utili delle società facenti parte dello S&P500 sono attesi in rosso del 3%. Nel caso in cui il dato venisse confermato, si tratterebbe della contrazione maggiore dal secondo trimestre 2016 (-3,2%).
Era dal 2016 che l’ultima riga del conto economico della corporate America non registrava due trimestri consecutivi con il segno meno.
Corporate America: perché gli utili scendono?
La prima, ovvia, causa è rappresentata dalla guerra commerciale con Pechino.
Doug McMillon, n.1 di Walmart, ha fatto sapere che le tensioni commerciali porteranno a un incremento dei prezzi. David Herring, a capo del National Pork Producers Council, l’associazione che raggruppa i produttori di carne suina, nel corso di un’audizione al Congresso si è detto particolarmente preoccupato dei blocchi imposti dal Dragone alla carne made in Usa.
In generale, le frizioni tra le due superpotenze sono destinate a far crescere i prezzi per i consumatori statunitensi: questo potrebbe portare ad una riduzione dei consumi e/o ad un ulteriore compressione degli utili societari.
Un secondo fattore è rappresentato dalla crescita delle retribuzioni: al momento la componente rappresentata dai salari e dai benefit dei dipendenti segna un rialzo del 3% annuo, contro il 2% del 2018 e l’1% degli esercizi precedenti.
Il terzo è invece legato alla contrazione degli utili delle società del settore tecnologico. Apple, ad esempio, ma anche Intel, stanno entrando in una fase ribassista per quanto riguarda la domanda dei loro prodotti. Si preannunciano mesi difficili anche per Netflix, che ha registrato il primo calo dei clienti statunitensi dal 2011.
Corporate America: i bei tempi non sono finiti
Tutto ciò non vuol dire che i bei tempi sono finiti. “I fattori negativi si ridurranno entro il 2020”, stima Patrick Palfrey del Credit Suisse. Diversi Ceo delle aziende sono d’accordo con questa view. A meno che le tensioni sull’asse Washington-Pechino non si trasformino in una vera e propria guerra commerciale, le aziende sono in grado di affrontare le attuali sfide.
Questo anche grazie alla rinnovata impostazione “dovish”, da colomba, adottata dalla banca centrale statunitense, che ha annunciato “un’inversione a U” della politica monetaria proprio per contrastare le politiche varate dai “falchi” della Casa Bianca.