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Trump su Siria: "Turchia sconfiggerà ciò che resta dell’ISIS"
lunedì 24 dicembre 2018, di
Con un tweet passa da una potenza Nato all’altra il compito di sconfiggere "ciò che rimane dell’ISIS" in Siria.
Una bufera ha accolto l’annuncio, da parte di Donald Trump, di ritirare le truppe statunitensi dal Paese del Medio Oriente su cui da 6 anni ha luogo una terribile guerra.
In un primo tempo Trump ha detto che lo Stato Islamico era ormai sconfitto (contro il parere di diversi esperti e degli stessi consiglieri USA), e che quindi mantenere le truppe lontano da casa non aveva più senso. Quasi immediate sono state le dimissioni di Jim "Mad Dog" Mattis, segretario alla Difesa, uno dei più duraturi collaboratori del Presidente.
Mattis non ha apprezzato la strategia della sua amministrazione, perché oltre all’abbandono degli alleati potrebbe portare a un rafforzamento del contingente terroristico. E proprio ieri il presidente francese Emmanuel Macron si è detto molto deluso dalla decisione del collega, mentre Putin ha espresso la propria soddisfazione.
Il Medio Oriente - e in particolare la Siria - è una zona dagli equilibri geopolitici così precari che ogni mossa può determinare nuove alleanze e rotture. Così il ritiro di un piccolo contingente (2000 uomini) come quello americano ridisegna il futuro dei Paesi coinvolti.
Il ruolo di Erdogan
Era solo questione di tempo prima che si facesse avanti il nuovo "uomo forte", nella figura Recep Tayyip Erdogan. È stato lo stesso Trump, con un tweet, a designarlo:
“Il presidente della Turchia mi ha informato con fermezza che eradicherà ciò che rimane dell’ISIS in Siria...e lui è l’uomo che può, e in più la Turchia è proprio lì accanto. Le nostre truppe tornano a casa!”
Proprio in merito al rafforzamento del potere turco sulla zona si erano espressi negativamente nelle scorse ore i rappresentanti curdi. I combattenti del PYD (partito democratico curdo) tengono un freno all’ISIS nel Nord della Siria, e dalla battaglia di Raqqa dell’anno scorso godono di un buon riconoscimento da parte dei media internazionali. Ma Erdogan non ha mai nascosto ciò che pensa di loro: "Tutti terroristi".
E con il ritiro degli USA è probabile che la Turchia invada le zone siriane sotto il controllo dei curdi. Questi ultimi intanto minacciano la liberazione di 3mila prigionieri ISIS, che potrebbero costituire un nuovo pericolo per l’Europa.